A soli dieci giorni dalla chiusura del calciomercato estivo il Napoli era in crisi nera, o meglio era in una di quelle crisi supposte. Erano andati via il miglior calciatore della rosa ancora nel suo prime, Koulibaly, un campione d’Europa con l’Italia, Insigne e l’idolo dei tifosi, Mertens. Chi era arrivato invece era completamente sconosciuto e non offriva nessuna garanzia: Kim Min-jae, Olivera e Kvaratskhelia. I tifosi erano già in rivolta contro la proprietà. Gli ultimi dieci giorni di mercato regalano a Spalletti Raspadori, Simeone e Ndombele, calciatori che raffreddano un po’ l’ambiente, facendolo almeno iniziare a sperare, ma resta la grana più grossa di tutte, il caso che ha tenuto banco un’estate intera: senza Ospina, anche lui andato via, chi sarà il nuovo portiere del Napoli?

Sempre ad agosto era arrivato un nuovo portiere, Salvatore Sirigu, ottimo innesto ma che compirà 36 anni il prossimo gennaio e per questo non futuribile. Gli occhi e le pagine dei giornali erano tutte per Keylor Navas, portiere del Paris Saint Germain definitivamente in rotta con allenatore e club perché entrambi non potevano non puntare definitivamente su Gianluigi Donnarumma, visto il costo del cartellino e il valore potenziale del portiere italiano. Alcuni, ma davvero molto pochi, ricordavano che in rosa c’era ancora tale Alex Meret, acquistato nel lontano 2018 ed eventualmente con l’età giusta per prendersi la porta azzurra.

Pochi lo ricordavano perché Meret era stato bocciato dai tre allenatori che si erano susseguiti sulla panchina del Napoli, Ancelotti, Gattuso e lo stesso Spalletti. E quelle poche volte che aveva giocato titolare aveva mostrato insicurezze quasi impossibili da mettere a posto. Sul suo capo poi pendeva anche la questione del contratto in scadenza nel giugno 2024, che per un calciatore non ben integrato in una squadra vuole dire cessione quasi immediata prima di perderlo a zero. Keylor Navas, desiderato fino all’ultimo giorno di mercato, però non arriva. Meret diventa titolare della porta azzurra quasi senza un perché.

Dopo nove giornate di campionato tutto è cambiato. Se si vanno a vedere i numeri di Alex Meret in Serie A oggi, sembra di parlare di un altro calciatore. Ha giocato tutte le gare da titolare, collezionando 810 minuti in campo. Ha subito appena 7 gol, di cui due ininfluenti nel 2-5 contro il Verona alla prima giornata, ha parato un rigore ed è arrivato per adesso a 3 clean sheet con 19 parate complessive. Tra i pali Meret ha dimostrato di essere un portiere di alto livello, ma accanto a questo ha anche aggiunto un elemento che mancava del tutto, la sua capacità di giocare con i piedi, senza più le difficoltà riscontrate negli scorsi anni. Il portiere del Napoli ha completato una media di 24,7 passaggi a partita, inclusi 4,4 lanci lunghi, con un’accuratezza dell’85% per partita. Per fare un paragone che svela subito la bontà del dato, basti dire che Maignan, il portiere migliore nel nostro campionato a giocare con i piedi, ha un’accuratezza nei passaggi del 75,2%.

Oltre a essere un giocatore del tutto nuovo, Alex Meret sembra anche essere un uomo nuovo. Quello che gli imputava lo scorso anno Spalletti, ovvero di essere troppo timido e fin troppo “educato” con i compagni e gli avversari, è quasi del tutto scomparso. Oggi Meret urla, rimprovera, ha la faccia concentrata e cattiva di chi non vuole prendere gol nemmeno sul 4-0 e di chi cerca sempre il meglio dai suoi compagni. Guida una difesa in cui spesso due quarti non conoscono ancora bene la lingua italiana e la sa richiamare all’ordine senza problemi. “Stranamente” dare sicurezza a un giovane portiere di talento ha portato subito degli ottimi frutti, con Meret che si è inserito meravigliosamente in questo inizio sfavillante del Napoli di Spalletti.

Oggi Meret non solo è titolarissimo della porta partenopea ma è anche il “12” ovvio in Nazionale. Dovrebbe aver finito di dimostrare chi può essere e diventare. O forse no? Gennaio e il mercato sono dietro l’angolo, appena dopo un Mondiale. Keylor Navas non può stare troppo tempo a riscaldare panchine francesi. Potrebbe tornare il tormentone azzurro, ma stavolta è chiaro che farebbe del male a un ottimo portiere come Meret e all’intera squadra.

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