All'orizzonte si profila uno scontro tra Meloni e Salvini per la seconda carica dello Stato, mentre Berlusconi rilancia su alcuni ministeri continuando a proporre il nome della sua fedelissima, ora indicata al Turismo, e 'prenotando' Giustizia e Sviluppo Economico, dove andrebbe Antonio Tajani. Il Carroccio apre la strada a Giancarlo Giorgetti per guidare il Mef: "Sarebbe un onore"
Due giorni alla prima seduta del nuovo Parlamento e si fanno serrate le trattative nel centrodestra per le presidente delle Camere e la formazione del nuovo governo. In una giornata caratterizzata da vertici su vertici all’interno dei partiti e incontri tra i leader, restano diversi nodi da sciogliere. All’orizzonte si profila uno scontro tra Fratelli d’Italia e Lega per la seconda carica dello Stato, mentre Forza Italia rilancia su alcuni ministeri continuando a proporre il nome di Licia Ronzulli e ‘prenotando’ non solo la Giustizia, tra i dicasteri attenzionati dal Colle, ma anche lo Sviluppo Economico. Mentre il Carroccio apre la strada a Giancarlo Giorgetti all’Economia.
Nel puzzle che andrà a comporsi nelle prossime 48-72 ore, la casella di via XX Settembre appare cruciale. Dopo aver incassato una serie di ‘no’ da parte di figure tecniche, Giorgia Meloni potrebbe utilizzarla come pedina di scambio per ottenere il via libera di Matteo Salvini a Ignazio La Russa alla guida dell’aula di Palazzo Madama. La partita è aperta e assomiglia a una vera e propria sfida. In mattinata la Lega si è mossa d’anticipo: “Sarebbe motivo di grande soddisfazione e orgoglio occuparsi con un ruolo rilevante anche di Economia e Finanze”, hanno fatto sapere fonti di via Bellerio. Tra i papabili per il Mef si fa il nome di Giorgetti, che ha partecipato a una riunione dei vertici del partito con Salvini.
Il ministro uscente dal Mise ha risposto con una risata quando gli è stata posta la domanda sul suo futuro incarico all’Economia. Ma sbloccare quella casella potrebbe essere il modo per stringersi la mano anche sulle presidenze di Camera e Senato. Anche qui la Lega ha tentato l’assalto: “Lavoriamo per Calderoli”, ha detto il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. Una presa di posizione che ha comportato la presa di posizione di Fratelli d’Italia: “Il nostro nome forte resta Ignazio La Russa”, hanno fatto sapere fonti del partito secondo cui si tratta di una candidatura che oggi si sarebbe ulteriormente rafforzata. A Montecitorio invece toccherebbe proprio a Molinari.
Nella mischia è tornato anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, il quale avrebbe espresso nelle scorse ore alcuni desiderata per quanto riguarda i ministeri. L’ex presidente del Consiglio, raccontano, avrebbe reclamato il ministero dello Sviluppo economico, indicando il nome di Antonio Tajani, coordinatore nazionale azzurro. Nella rosa del Cav anche la fedelissima Licia Ronzulli, uno dei nodi più intricati di queste trattative alla luce delle forti perplessità di Fdi rispetto all’ipotesi di assegnare un dicastero di peso (Sanità o Istruzione) alla senatrice, il cui nome è già costato una valanga di critiche sui social contro Meloni. Per lei Berlusconi avrebbe espressamente chiesto anche il ministero del Turismo. Nelle mire del leader di Fi resterebbe anche il ministero della Giustizia, una delle caselle sensibili ‘attenzionate’ anche dal Quirinale. Se la partita si giocherà tra berlusconiani, i nomi principali sono Elisabetta Casellati e Francesco Paolo Sisto.