Scontro rovente a “L’aria che tira” (La7) tra Maria Teresa Meli e Tommaso Cerno che oggi dal giornale che dirige, L’identità, ha lanciato una petizione per la pace da inviare al presidente della Repubblica. “È una piccola cosa, ma un gesto fisico: ritagliare la petizione dal giornale e inviarla a Mattarella“.
“Voi pensate veramente di poter fare pace con un gangster? – obietta Meli, riferendosi a Putin – A me fa ridere questa idea. Significa indebolire l’Ucraina e l’Europa“.
Cerno sbotta: “Cioè io mando una lettera a Mattarella con su scritto ‘Fermate la guerra’ e così indebolisco l’Ucraina? Ma questa è psicopatologia“.
“Tommaso, non fare la sceneggiata”, ribatte la giornalista del Corriere della Sera.

Meli continua: “Uno degli scopi di questo massacro e di questa porcheria fatta da Putin è quello di dividere l’Europa“.
“L’Europa si divide dicendo le bugie, bisogna dire la verità per tenerla unita“, commenta Cerno.
“Si sta già dipingendo Zelensky come uno che vuole troppo”, replica la giornalista.
“Ma non certo io”, ribatte Cerno.
“Non sto parlando di te, non sei al centro del mondo – insorge Meli – Se tu Europa vuoi cedere al ricatto di un gangster, va bene”.

“Ma non cede al ricatto di un gangster se impone con forza una direzione diversa”, ribadisce Cerno.
“Come fai a imporre la pace a Putin? – replica Meli – In quale film avete visto che si impone la pace a Putin così?“.
“Io non ho visto nessun film – risponde Cerno – ma ho visto per molti anni leader politici italiani andare da Putin e a stringergli la mano, quindi non prendo lezioni dai leader di partito di questo Paese, che sono andati a fare cicì-cocò con Putin, come Letta. Io sin dal 2000 consideravo Putin un dittatore. Non vengano insegnare a me chi è Putin. Non è raccontando tutti i giorni una favola come un mantra che convinci l’opinione pubblica”.
“Ma chi se ne frega dell’opinione pubblica”, commenta Meli.
“Se ci sono paure legittime nel Paese e in Europa – chiosa Cerno – dobbiamo dare delle spiegazioni complesse e credibili e non dire filastrocche. La verità è suprema. Ed è la libertà che vince“.

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