Già il 30 settembre scorso il Ministero della Salute aveva preparato una bozza di circolare dal titolo “Indicazioni per la gestione dell’epidemia SARS-CoV-2 nella stagione autunno inverno 2022-2023”, con le indicazioni per contenere, ancora una volta, i contagi. In primis nei luoghi di lavoro
Con la riapertura delle scuole, l’abbassamento delle temperature che favorisce l’utilizzo di spazi al chiuso e l’addio alle mascherine, ecco che i contagi da coronavirus sono tornati a salire. Nelle ultime ventiquattr’ore, in Italia sono stati registrati 65.925 nuovi casi di Covid, contro i 15.089 di lunedì 10 ottobre. Il tasso di positività è schizzato al 19,8% e anche tutti gli altri parametri segnano un incremento, a partire dai ricoveri nei reparti ordinari (+272 rispetto al giorno precedente) e in terapia intensiva (+8 da lunedì, per un totale di 224). La stagione invernale è alle porte e, sebbene l’evoluzione della pandemia sia diventata sempre più imprevedibile a causa delle nuove varianti, dovremo comunque prepararci ad affrontare per il terzo anno consecutivo un autunno/inverno segnato dal virus. Per questo già il 30 settembre scorso il Ministero della Salute aveva preparato una bozza di circolare dal titolo “Indicazioni per la gestione dell’epidemia SARS-CoV-2 nella stagione autunno inverno 2022-2023”, con le indicazioni per contenere, ancora una volta, i contagi. In primis nei luoghi di lavoro.
Nel testo si fa riferimento all’intenzione di colmare “le lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati”, tra cui anche la quarta dose per over 60 e soggetti fragili. Poi, ovviamente, un ampio capitolo è dedicato all’uso delle mascherine: il documento ricorda che “in Italia è ancora in vigore l’uso obbligatorio di mascherine nelle strutture sanitarie e di assistenza a lungo termine, secondo quanto disposto con ordinanza del ministro della Salute del 29 settembre 2022”. Il loro uso in spazi pubblici chiusi “potrà essere una prima opzione per limitare la trasmissione nella comunità nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sull’assistenza sanitaria e/o sul funzionamento dei servizi essenziali”. Allo stesso modo, “nel caso di un sensibile peggioramento dell’epidemia, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”.
Nella bozza della circolare il Ministero sottolinea infatti che “il futuro della pandemia da Sars-Cov-2 non dipende solo da nuove varianti che possono emergere e sostituire quelle precedentemente circolanti ma anche dai comportamenti e dallo stato immunitario della popolazione”. Inoltre nella circolare si invita a “garantire un’adeguata ventilazione negli ambienti chiusi, una misura fondamentale per ridurre il rischio di trasmissione del SARS-CoV-2 e di altri virus respiratori”. Nonostante il testo pronto, comunque, il ministro della Salute uscente Roberto Speranza ha frenato sull’introduzione di nuove misure di contenimento, spiegando che allo stato attuale non è prevista la sua pubblicazione ma “prosegue il monitoraggio del quadro epidemiologico e si continua a raccomandare la quarta dose per fragili e over 60″.