Televisione

Grande Fratello Vip, Marco Bellavia si racconta a Chi: “Era impossibile non montarsi la testa negli anni d’oro. Con i Bee Hive riempivamo i palazzetti…”

L'ex conduttore di Bim Bum Bam non può andare in studio ma rilascia interviste, nello specifico al settimanale Chi, diretto da Alfonso Signorini. Cosa ha detto Bellavia al noto giornale di spettacolo e gossip? Ha parlato di quanto accaduto nella Casa di Cinecittà: "Sono tutte facce di un disagio che si è deciso di scomporre, ma il problema iniziale è sempre lo stesso..."

di F. Q.

Il Grande Fratello Vip continua ma dopo che il Caso Bellavia (così è stato ribattezzato) è diventato centrale nella polemica social – com’era ed è doverosotutto quello che di “altro” succede dentro la Casa è in uno sfuocato secondo piano. Perché le dinamiche sono confuse, quello che sappiamo rimane impresso sulle clip ma c’è un mare oscuro che non conosciamo. Al momento, Bellavia non può andare in studio ma rilascia interviste, nello specifico al settimanale Chi, diretto da Alfonso Signorini. Lo stesso Signorini che conduce il Grande Fratello Vip, esatto. Cosa ha detto Bellavia al noto giornale di spettacolo e gossip? Ha parlato di quanto accaduto nella Casa di Cinecittà: “Sono tutte facce di un disagio che si è deciso di scomporre, ma il problema iniziale è sempre lo stesso: paure nascoste, mancanze, fragilità, insicurezze, scelte sbagliate. Il disagio, che sia sulla sessualità, sull’aspetto fisico, sulla percezione di sé, è lo stesso. Non c’è paura a dire “sto male”, è che la gente non ascolta perché stanno male tutti. Dopo il Covid, la guerra, il pericolo atomico, come si fa a restare sereni? Siamo terrorizzati, quante sono le persone equilibrate? Come diceva Signorini in tv citando Carl Jung: ‘Mostratemi un individuo sano di mente e lo curerò per voi’. La gente ti isola quando non puoi esserle d’aiuto“. Così dunque l’ex conduttore di Bim Bum Bam spiega il comportamento dei suoi ex coinquilini e sulla sua fragilità aggiunge: “Spero che la mia storia sia d’esempio. La gente mi ferma parlando dei propri dolori”. Racconta ancora che momenti del genere li ha vissuti anche in passato ma suo figlio Filippo è stato il suo “punto di riferimento”. Poi, un passaggio sugli anni d’oro della sua carriera: “Per me era impossibile non montarsi la testa. Ho fatto disastri. Prima di Love me Licia non mi conosceva nessuno, dopo avevo 500 ragazzine sotto casa. Eravamo famosi come Eros Ramazzotti, come Gianni Morandi. Con i Bee Hive (la band di Love me Licia) riempivamo i palazzetti. Sono andato al concerto degli Spandau Ballet e, quando alcune ragazze mi hanno riconosciuto, è partito un boato: sono dovuti intervenire i poliziotti per portarmi al sicuro, è successo il finimondo”.

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