Musica, cinema e collaborazioni fondono codici estetici e linguaggi, tra fascino retrò e contemporaneità, per un marchio fluido che riesce a raccontare il suo stile oltre il tempo
Che Alessandro Michele amasse mettersi continuamente in discussione non è mai stato un mistero, anzi, lo ha dimostrato diverse volte da quando è direttore creativo di Gucci. Ma l’abilità con cui riesce a far dialogare ed evolvere codici estetici diversi, senza soluzione di continuità, merita un approfondimento. Così è stato per la campagna Exquisite Autunno-Inverno 2023, un omaggio a uno dei registi più importanti della storia del cinema, Stanley Kubrick: “Un cineasta filosofo che ha saputo, meglio di altri, restituire la magia di quell’intreccio inestricabile attraverso cui il cinema trasuda e magnifica la vita stessa”, lo definisce Michele. Così, lo stilista ha vestito i panni del film-maker, scomponendo e riassemblando le pellicole più celebri del regista statunitense per restituirgli un nuovo, ulteriore, significato: “Le ho popolate dei miei vestiti – ha spiegato -. Provando a costruire corto-circuiti in cui l’abito di adidas, che aveva già perso il suo statuto di oggetto sportivo per diventare un costume vittoriano, compare come un nuovo personaggio nella sceneggiatura di Barry Lyndon”.
Per fare ciò, ha lavorato in sincronia con la celebre costumista premio Oscar Milena Canonero “che è ancora più ossessiva di me, perché ha una storia di lavoro con Stanley, che è incredibile. Affinché un progetto come questo prenda vita, è necessario lavorare con i migliori”, ci fa sapere Alessandro Michele. Proprio questa operazione di rimescolamento di codici e significati è il fulcro da cui prendono vita le sue numerose collaborazioni, come quella con Adidas: qui il direttore creativo di Gucci ha sperimentato la fusione degli stilemi identitari dei due brand, declinandoli con un linguaggio contemporaneo.
Non solo ispirazioni dal mondo del cinema, ma anche da quello della musica. Basti pensare alla scelta dei Maneskin e di Harry Styles come testimonial delle campagne dello scorso anno, incentrate su uno stile glam-rock. Tra il grottesco e il raffinato, materiali lucidi e lussuosi glitter, il glam-rock anni settanta è diventato l’elemento dominante delle liaison artistiche tra Michele e i sopracitati artisti, che hanno scelto Gucci come elemento discriminante della loro cifra stilistica. Il designer ha più volte affermato di ispirarsi a star del calibro di Elton John e David Bowie, attingendo dai loro look più iconici l’abbondanza di dettagli e decori, quel gusto un po’ kitsch tornato di grande attualità e da lui contaminato con suggestioni erotiche proprie dell’estetica del bondage. Le sue creazioni, assolutamente genderfluid, recuperano e racchiudono tutte le influenze selvagge del rock di un tempo e il glamour delle rockstar che si pavoneggiavano con boa di piume e abiti succinti, facendo dell’anarchia sessuale il loro leitmotiv scenografico. Allora come oggi.
Da una star di Hollywood all’altra, ecco che troviamo la produttrice e attrice premio Oscar Jessica Chastain come volto di Gucci 25H, la linea d’orologeria del brand. Nelle foto la diva incarna perfettamente il fascino di quell’atmosfera retrò della vecchia Hollywood a cui Michele è legato e che ha celebrato nella sua collezione d’alta moda Love Parade. Il video, presentato con lo slogan ‘It’s Gucci Time’, si concentra sul concetto del tempo attraverso un eloquente monologo con voce fuori campo. L’attrice, che emana magnetismo e sicurezza di sé, viene ripresa in una coreografia intima e fluida, frutto della meticolosa direzione artistica di Ezra Petronio e della fotografia di Mert & Marcus: il risultato è un dialogo di luci, linguaggio ed espressione visiva che evocano tutta l’allure del marchio Gucci. Il passato si confonde col presente per marcare il segno dei tempi e il risultato è un’assoluta devozione di fashionisti, addetti ai lavori e popolo del web al lavoro di Alessandro Michele.