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Haaland e la sua dieta a base di cuore e fegato di mucca, l’esperto mette in guardia gli sportivi: “Consumare tante proteine fa scivolare verso l’insufficienza renale”

Tante proteine e un altissimo consumo di proteine è così giustificato dalle esigenze sportive di Haaland? Che ripercussioni ci possono essere per l’organismo? “Una dieta iperproteica e ipercalorica, almeno nelle dimensioni quantitative (che hanno dell’incredibile) riportate in questo caso dai media, è sicuramente insostenibile per il nostro organismo se adottata per tempi lunghi”, sottolinea il dottor Paolo Pigozzi, medico nutrizionista

di Ennio Battista

Fisico possente, ma tanta agilità che si traduce in gol segnati a raffica. È Erling Haaland, il calciatore norvegese che da quest’anno milita nel Manchester City in Premier dove sta macinando record su record di marcature. Secondo quanto ammesso da lui stesso nel documentario Haaland: The Big Decision, uno dei segreti di tanto vigore atletico e qualità di gioco sarebbe la sua dieta che prevede 6.000 calorie al giorno. In altre parole, tanto pollo, pesce, spazio a un po’ di pasta e verdure. Ma in particolare, carne rossa, soprattutto cuore e fegato di mucca. Tante proteine e un altissimo consumo di proteine è così giustificato dalle esigenze sportive di Haaland? Che ripercussioni ci possono essere per l’organismo? “Una dieta iperproteica e ipercalorica, almeno nelle dimensioni quantitative (che hanno dell’incredibile) riportate in questo caso dai media, è sicuramente insostenibile per il nostro organismo se adottata per tempi lunghi”, sottolinea il dottor Paolo Pigozzi, medico nutrizionista e autore di numerosi saggi su alimentazione e prevenzione. “Fegato e reni, gli organi che principalmente si devono far carico della trasformazione metabolica e dello smaltimento delle scorie che derivano da questo carico nutrizionale”, prosegue Pigozzi, “devono ovviamente lavorare molto. Qualsiasi strumento che venga intensamente utilizzato ha chiaramente bisogno di manutenzione più assidua e si logora anzitempo. In altri termini, soprattutto nel caso dei reni, si scivola inevitabilmente verso l’insufficienza renale. Senza contare che l’eccesso di alimenti proteici, se prolungato nel tempo, è correlato con l’aumento di peso e con l’obesità che, a loro volta, stanno alla base di molte altre malattie come diabete, cardiovascolari, le alterazioni degenerative del sistema nervoso centrale, ecc. In ogni caso, quanto deve mangiare il nostro Haaland per arrivare alle 6000 kcal giornaliere e che capienza ha il suo stomaco se 100 g di cuore bovino contengono solo 123 kcal, di fegato bovino 142 kcal, di petto di pollo 100 kcal, di merluzzo 71 kcal e se, come da lui dichiarato, mette in più nel suo piatto solo un po’ di pasta (340 kcal per 100 g) e verdure scondite?”.

Di fatto consumare tante proteine, soprattutto animali, possono dare risultati positivi a breve termine. Ma nel tempo?
“Le diete iperproteiche, soprattutto se basate su alimenti di origine animale e in organismi giovani e che svolgono una intensa attività fisica come nel caso del nostro atleta, possono effettivamente essere vantaggiose aumentando rapidamente la massa muscolare, la prestanza e l’efficacia dell’azione sportiva. Tuttavia, insisto, sono diete che andrebbero adottate per tempi brevi e non in modo sistematico per evitare, nel tempo, un sostanziale logoramento dell’organismo e l’aumento del rischio per la nostra salute”.

Gli sportivi professionisti per ottenere buone performance Quali regole dovrebbero invece seguire?
“Un’intensa attività fisica fatta di allenamenti, potenziamento muscolare e gare a tamburo battente (quali sono oggi i calciatori che giocano solo una volta a settimana, come un tempo?) richiede sicuramente anche un adeguato apporto di proteine, leggermente superiore a quello necessario per chi svolge una normale o moderata attività fisica, senza finalità agonistiche. Si tratta tuttavia, anche in questi casi, di non scostarsi troppo da quanto suggerito dalla Società italiana di nutrizione umana (Sinu): in un’alimentazione sana e bilanciata la percentuale di proteine deve aggirarsi intorno al 12-15% delle chilocalorie introdotte ogni giorno con il cibo. Il restante apporto dovrebbe derivare per lo più dai carboidrati (45-60%) e in seconda battuta dai grassi (25-35%). Nelle diete iperproteiche questa ripartizione viene modificata e le proteine consumate raggiungono percentuali più elevate. È in ogni caso necessario che la quota di proteine animali non superi il 50% dell’apporto proteico totale e che quindi gli alimenti proteici vegetali (semi oleosi, legumi, ma anche cereali integrali) abbiano un degno spazio nella razione giornaliera”.

Non dimentichiamo infine che non mancano nella storia sportiva mondiale straordinari esempi di atleti vegetariani o vegani. A partire dal campione di tennis Novak Djokovic…
“Sì, ricordiamo Carl Lewis che è stato ai vertici mondiali per circa 17 anni, vincendo titoli olimpici a ripetizione nelle gare di velocità e nel salto in lungo; la tennista Martina Navratilova ha vinto una gara del Grande Slam a 46 anni, il quattrocentista Edwin Moses è stato più volte recordman mondiale dei 400 ostacoli”.

Haaland e la sua dieta a base di cuore e fegato di mucca, l’esperto mette in guardia gli sportivi: “Consumare tante proteine fa scivolare verso l’insufficienza renale”
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