di Giorgio Boratto

Il liberismo è quel sistema che fa leva sulla libera economia di mercato, che in sostanza vorrebbe una egemonia del mercato stesso, senza interventi dello Stato che sono considerati costrizioni. Questo sistema sembra ormai l’economia vincente e preminente nelle maggiori nazioni del pianeta.

Si considera il liberismo economico il sistema che garantisce una crescita permanente, ma non è così poiché anche gli assertori di questo tipo di economia poi invocano l’intervento dello Stato… ci si è accorti che il capitalismo non ha insito nella sua natura un equilibrio che assicura stabilità, pieno impiego e crescita stabile.

In aggiunta in questo caso di crisi climatica si fa sempre più urgente e auspicabile un intervento della finanza pubblica: è evidente che senza un governo di economia statale non si avrà mai una inversione di tendenza utile a fermare la crisi climatica; crisi che è scaturita senz’altro da questo tipo di assetto economico che vede il neoliberismo emergere in tutti i campi. Il profitto senza regole è il vero obiettivo del neoliberismo. Al neoliberismo non frega niente la crisi ambientale.

Così il neoliberismo in campo economico resta sempre la vera discriminante tra i sistemi sociali politici. Quindi Destra e Sinistra dovrebbero rappresentare i due campi avversi e facenti da discrimine. Purtroppo non è così. Il vero discrimine ad indicare un sistema avverso al neoliberismo è diventato l’ambiente. Ma anche qui c’è molta confusione e tutti, compreso la Destra, con vari distinguo si proclamano ambientalisti, salvo poi non affrontare in nessuna maniera quel sistema economico che porta e si richiama al neoliberismo: la battaglia si sposta sulle tasse, sulle ricette del lavoro, sui diritti, sull’essere conservatori o progressisti… ma mai sulla necessità dell’intervento dello Stato nel dettare le regole per garantire la giustizia sociale e climatica. Senza gli ingenti interventi statali e il cambio di sistema economico non ci sarà mai una vera lotta alla crisi climatica.

Per vincere il nazismo nell’ultima guerra mondiale fu necessario l’intervento massiccio nei paesi liberi della finanza dello Stato. Occorrerebbe anche oggi uno sforzo simile per invertire la tendenza alla crisi climatica… ecco un chiaro discrimine che nessuno affronta.

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

I popoli contano più degli Stati, ma tendiamo a dimenticarlo. Anche per la guerra in Ucraina

next
Articolo Successivo

Alluvione Marche, come aiutiamo a non dimenticare chi sta ricominciando

next