La Guardia di Finanza, su disposizione dei pm di Bari, ha perquisito le sedi del club attualmente in testa alla classifica di Serie B. La circostanza è stata segnalata alla Covisoc della Figc. La nota della società: "Acquisiti documenti relativi alle precedenti gestioni della Reggina 1914"
Il sospetto degli inquirenti è che la società di calcio Reggina 1914 srl abbia ricevuto da una società sotto inchiesta a Bari – a titolo di permuta, quale pagamento di una sponsorizzazione – un credito fiscale ritenuto fittizio di oltre 703mila euro. Somma che poi sarebbe stata utilizzata, nell’aprile 2022, per compensare debiti tributari e previdenziali relativi ai periodi di imposta dal 2016 al 2020. Per questo la Guardia di Finanza di Bari, su disposizione dei pm baresi, ha perquisito le sedi del club attualmente in testa alla classifica di Serie B, in modo da acquisire documenti utili alle indagini. La circostanza è stata segnalata alla Covisoc (Commissione di vigilanza sulle società di calcio) della Figc.
L’indagine che ha portato alle perquisizioni a carico delle sedi della Reggina calcio riguarda un’inchiesta barese nella quale si ipotizzano i reati di riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Per questi fatti oggi la Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Bari, ha sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza le disponibilità finanziarie di una società di prodotti elettromedicali di Lecce e, per equivalente, i beni del suo rappresentante legale. Il valore del sequestro è di circa 2,3 milioni. Le indagini riguardano un presunto circuito illegale di compensazione di crediti d’imposta inesistenti che graviterebbe intorno alla figura di un imprenditore barese attivo nel settore edile, destinatario, il 9 giugno scorso, di un sequestro di beni e di crediti di imposta per un valore di oltre 140 milioni. Questo sequestro fu disposto per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Nel corso degli accertamenti è emerso che – stando alle indagini – parte dei crediti fittizi sono finiti appunto anche alla Reggina.
La perquisizione ha riguardato la sede della società in via delle Industrie, a Reggio Calabria, rappresentata legalmente da Paolo Castaldi, al momento non indagato, le auto e ogni altro luogo e le relative pertinenze nella disponibilità della società. Sono stati inoltre acquisiti i dati dei sistemi informativi e telematici nella disponibilità della Reggina, compresi i supporti di memoria e i cellulari per l’estrazione forense dei contenuti. La Guardia di finanza è alla ricerca di documenti, anche extra contabili, che potrebbero essere riconducibili alle attività illecite per cui si procede. In particolare si cercano i contratti e le bozze dei contratti di sponsorizzazione, scritture private, rubriche, agende, annotazioni, manoscritti ed ogni altro documento di interesse investigativo. La perquisizione è stata disposta d’urgenza dal procuratore Roberto Rossi e dal sostituto Lanfranco Marazia per “non consentire condotte di occultamento o distruzione delle cose da ricercare”.
“La Società Reggina 1914 Srl, non è in alcun modo coinvolta e non ha mai avuto nessun rapporto con i soggetti sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Bari”, spiega in un comunicato il club amaranto. Nella nota la Reggina afferma che “nella giornata di ieri sono stati acquisiti dalla Guardia di finanza alcuni documenti relativi alle precedenti gestioni della Reggina 1914. L’acquisizione è stata fatta su richiesta della Procura della Repubblica di Bari per indagini di natura fiscale. Non è stato acquisito né richiesto alcun documento riguardante l’attuale gestione o proprietà“.