"Non forniremo energia a quegli Stati che impongono un tetto ai prezzi dell’energia" a spiegato Putin aggiungendo che il gasdotto Nord Stream 2 è pronto a entrare in funzione in ogni momento. La replica di Berlino: "Mosca non è più un fornitore affidabile"
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che qualsiasi infrastruttura energetica nel mondo è a rischio dopo le esplosioni che hanno danneggiato i due gasdotti Nord Stream. Gli attacchi, ha affermato Putin, sono stati un atto di terrorismo che ha creato “il precedente più pericoloso. Dimostra che qualsiasi struttura di importanza critica delle infrastrutture di trasporto, energia o servizi pubblici è minacciato”, indipendentemente da dove si trova o da chi è gestito. Se è ormai appurato che i due gasdotti sottomarini sono stati sabotati con esplosivi ancora non esistono elementi per attribuire responsabilità con ragionevole certezza. Le ipotesi restano le più varie, da un’azione condotta dalla stessa Russia ad una gestita dagli Stati Uniti. Questa mattina è stata rilevata una perdita nell’oleodotto Druzhba che collega Russia e Germania attraversando anche la Polonia. La perdita non ha però compromesso i flussi e, secondo le autorità polacche, sembra riconducibile ad un incidente e non ad un sabotaggio.
Il presidente russo ha anche rimarcato che misure come il tetto ai prezzi per le risorse energetiche russe sono un “gioco truccato”. “Dirò una cosa: la Russia non agirà contro il buon senso, pagando di tasca propria per il benessere degli altri. Non forniremo energia a quegli Stati che impongono un tetto ai prezzi dell’energia. Verso coloro che preferiscono i trucchi sporchi e i ricatti spudorati, e sono decenni che viviamo in un paradigma di questo tipo, in ambito politico, non agiremo a nostro discapito”, ha ribadito Putin. Il presidente russo ha inoltre affermato “Possiamo trasferire il volume di transito perso lungo i gasdotti Nord Stream, sul fondo del Mar Baltico, alla regione del Mar Nero. Rendere quindi principali le rotte di approvvigionamento del nostro carburante, del nostro gas naturale verso l’Europa attraverso la Turchia, creando il più grande hub del gas per l’Europa in Turchia. Certamente, se i nostri partner sono interessati a questo”.
“Non ci sono garanzie che l’Europa sopravviva a questo inverno con le attuali riserve negli impianti di stoccaggio sotterranei di gas”, ha invece affermato l’amministratore delegato di Gazprom Aleksej Borisovic Miller. “Le forniture di gas via Nord Stream 2 possono iniziare immediatamente” se riceverà le autorizzazioni, ha aggiunto. “La Russia non è più un fornitore affidabile. Già prima dei danni al gasdotto Nord Stream 1 il gas non è più fluito”, replica la portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, liquidando le ultime affermazioni di Putin sulla disponibilità a utilizzare Nord Stream 2 per il gas con il commento “nice try”, bel tentativo. La portavoce ha poi ricordato che non esiste un embargo sul gas russo, rispondendo alle domande in conferenza stampa a Berlino. “Sono certo che Putin fallirà nel suo tentativo di destabilizzare l’economia come fallisce sul campo di battaglia” ha detto il ministro dell’Economia e del Clima tedesco, Robert Habeck, presentando le stime autunnali sul Pil tedesco. Dalle stime del governo emerge che nel 2023 il Pil tedesco si contrarrà dello 0,4%, una stima leggermente migliore rispetto al – 0,7% previsto dall’Ocse e in linea con le valutazione presentate ieri dal Fondo monetario internazionale.