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Rischio mandragora negli spinaci, ritirato dal mercato un lotto a marchio “Il Gigante”. Ecco i rischi e i sintomi se si mangia questa pianta velenosa

di F. Q.

Sospetta presenza dell’erba velenosa della mandragora tra gli spinaci. Per questo è stato ritirato dal mercato il lotto di produzione 273 di spinaci freschi ‘Il Gigante’ in confezione da 500 grammi, dove è stata rilevata una possibile contaminazione da mandragora. Gli spinaci sono prodotti dall’azienda Spinerb di Colleoni Andrea e C. Snc. Nel documento relativo al richiamo delle confezioni, pubblicato sul sito del Ministero della Salute, si avverte a scopo precauzionale, se fosse stato congelato, di evitare il consumo del prodotto e riportarlo in negozio.

Solo pochi giorni fa si era verificata un’intossicazione collettiva che aveva coinvolto almeno dieci persone nei Comuni flegrei, in provincia di Napoli, dovuta – secondo una prima ricostruzione del Nas – proprio ad una partita di verdura contaminata da quest’erba che può essere facilmente confusa con spinaci e biete. In quel caso, si era trattato di verdura venduta sfusa, non imbustata, con l’errore ricondotto all’inizio della filiera: subito sono scattate le indagini di carabinieri e Asl, con accertamenti in tutta la zona.

La pianta della mandragora – che assomiglia a spinaci e bietole – è largamente distribuita in tutto il Mediterraneo. Tutte le sue parti, sono potenzialmente pericolose per la presenza di sostanze dalle proprietà allucinogene. “Le proprietà farmacologiche della pianta – scrivono tra gli altri gli autori del capitolo dedicato alla pianta nel libro Neuropathology of Drug Addictions and Substance Misuse – erano note fin dall’antichità. Tutte le sue parti sono velenose e contengono alcaloidi come scopolamina, atropine e ioscina. La pianta era usata a scopo lenitivo, analgesico, anestetico e afrodisiaco, ma anche per le proprietà allucinogene. Ci sono diversi report di avvelenamento accidentale per la sua grande somiglianza con altre piante comuni e commestibili, come alcuni tipi di lattuga, o per il consumo da parte dei bambini delle sue bacche”.

I sintomi per chi la ingerisce vanno da nausea, vomito, problemi intestinali, secchezza delle fauci e difficoltà a urinare per intossicazioni leggere fino appunto ad allucinazioni, delirio e tachicardia, anche se sono riportati anche casi di morte per sospetto avvelenamento. Sono molti i riferimenti a questa pianta anche nella letteratura “non scientifica”, con una serie di leggende legate al suo utilizzo ad esempio da parte delle streghe. La principale è probabilmente quella che afferma che una volta strappata dal terreno la mandragora emette un “urlo” capace di rendere pazzo chi lo ascolta, ripresa anche in una scena di un film della serie Harry Potter. La Mandragola è, come noto, anche una celebre commedia di Niccolò Machiavelli: in quel caso la parte della pianta “utilizzata” dalla trama era la radice, alla quale vengono attribuite caratteristiche afrodisiache e fecondative.

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