Eletto alla Camera, Nicola Zingaretti lascia la guida della Regione Lazio e annuncia che la finestra del voto sarà tra il 18 dicembre e fine gennaio. La mossa delle dimissioni, obbligatoria e scontata, avverrà entro tre settimane. Tempi tecnici, sostanzialmente: “La legislatura regionale è conclusa – ha detto il presidente laziale intervistato sul sito del Messaggero – Abbiamo approvato il collegato al bilancio in giunta che sta per andare in consiglio, molto importante. Si può fare in due o tre settimane, subito dopo io mi dimetterò”. A quel punto, ha annunciato, la “forbice credibile” per le elezioni che porteranno a scegliere il suo successore “sarà tra il 18 dicembre e fine gennaio”. Ma sulla data precisa, ha sottolineato, “deciderà l’alleanza e il consiglio”.

Zingaretti, che ha governato in Regione con i 5 Stelle, ha parlato anche del Movimento indicando una “trasformazione” in atto sotto la guida di Giuseppe Conte. Un’iniziativa di rafformazione definita “assolutamente legittima”. Ma soprattutto il presidente del Lazio si è soffermato sulla relazione da intraprendere col M5s: “Noi come Pd dobbiamo aprire in fretta una fase di nuovo radicamento sociale, politico e culturale. La svolta sarà quella di tornare di nuovo e con più chiarezza vicino alle persone – ha spiegato – Noi dobbiamo smetterla di pensare che gli avversari sono movimenti con cui abbiamo fatto pezzi di strada e ne faremo insieme e pensare a ricostruire un radicamento partendo dal voto del 25 settembre”.

Parole che sembrano andare nella direzione di un “campo largo” anche alle prossime regionali. E nello stesso solco si inseriscono le dichiarazioni di Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti nel consiglio regionale: “Bene la direzione regionale del Pd di ieri, che ha ribadito il modello Lazio come punto di partenza per la costruzione di una proposta politica in vista delle elezioni di inizio 2023. È proprio dall’esperienza di buon governo di questi anni che è possibile confermare un’alleanza ampia e unitaria, a partire dai contenuti e da una proposta politica condivisa e all’altezza delle sfide che ci attendono”. Per Bonafoni è “fondamentale” avere “cura della coalizione che sta già governando insieme la Regione” e “aprire alle istanze che provengono dai territori”.

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