Diffusione delle auto elettriche? A frenarla sono principalmente i costi, ancora troppo alti, e la scarsa conoscenza delle tecnologie applicate: lo dice una nuova ricerca condotta da Areté (azienda specializzata in consulenza strategica): l’88% degli intervistati utilizza una vettura con motore termico, anche se cresce la quota di quanti si si affidano alle soluzioni alternative (il 9% ha scelto l’ibrido e il 2% il full electric). Tuttavia, 6 italiani su 10 non hanno mai utilizzato, né provato una vettura elettrica.
Sullo sfondo, però, c’è l’inasprirsi della crisi economica ed energetica, che potrebbe diventare una spada di Damocle sulla propensione all’acquisto di vetture elettriche: se infatti a marzo di quest’anno l’87% del campione si diceva intenzionato ad acquistarla in futuro, ora la percentuale è scesa al 63%. Inoltre, fra gli intervistati c’è chi è scettico verso l’autonomia delle batterie (temuta da oltre metà del campione) e la diffidenza verso la tecnologia elettrica in sé.
Ma quanto sono disposti a pagare gli italiani per avere un’auto elettrica? La risposta, secondo la ricerca, è meno di 30mila euro. Insomma, un mix di incertezza economica e diffidenza che, al momento, appare difficile da supere. Tantoché, sempre secondo i dati raccolti da Aretè, quasi la metà degli italiani (45%) ritiene che lo scenario fissato dagli obiettivi del FIT for 55, stando ai quali dal 2035 si venderanno soltanto vetture totalmente elettriche, non si realizzerà.
“I dati della nuova ricerca – ha commentato Massimo Ghenzer, Presidente di Areté – testimoniano un significativo interesse per le auto elettrificate, al quale però non corrisponde un adeguato aumento della conoscenza circa le caratteristiche di questi prodotti. A prevalere è ancora la confusione che genera incertezza nella scelta del veicolo più adatto alle proprie esigenze. Serve oggi un nuovo sforzo da parte delle case automobilistiche per riuscire a comunicare in modo efficace le nuove motorizzazioni e, contestualmente, è necessario fare chiarezza su alcuni aspetti critici, come i punti di ricarica e il costo, la reale durata delle batterie e la produzione di energia da fonti rinnovabili”.