La Russa ha ottenuto 116 voti: pezzi delle opposizioni lo hanno aiutato. Dopo il "vaffa" in Aula, Berlusconi si congratula e precisa: "In Forza Italia è emerso un forte disagio per i veti espressi in questi giorni". Meloni esulta: "Ringrazio chi è stato responsabile". Nel primo discorso da seconda carica dello Stato il rilancio delle riforme costituzionali: "Bisogna realizzarle e non temerle". E risponde a Segre: "Anche la nascita del Regno d'Italia sia festa nazionale"
Ignazio La Russa è stato eletto nuovo presidente del Senato. Il risultato è quello atteso, le modalità con il quale è arrivato invece sono un colpo di scena e aprono una crepa nel centrodestra: il senatore di Fratelli d’Italia ha ottenuto 116 voti, tra i quali però non figurano quelli di Forza Italia. Qualche altra forza di opposizione è arrivata in soccorso di La Russa, come ha sottolineato lui stesso nel suo primo discorso da seconda carica dello Stato: “Ringrazio chi mi ha votato pur non facendo parte della maggioranza di centrodestra”.
I senatori presenti al voto sono stati 187, i votanti 186, la maggioranza richiesta era di 104 voti. La Russa ne ha ottenuti 116, Segre 2, Calderoli 2, le schede bianche sono state 66. La sorpresa dello stesso La Russa è testimoniata dal fatto che non era presente in Aula quando ha superato i 104 voti necessari: è partito l’applauso dai banchi della maggioranza, ma erano semi-vuoti i banchi di Forza Italia.
Lo stesso ringraziamento è arrivato anche da parte di Giorgia Meloni: “Grazie a tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l’Italia chiede risposte immediate, hanno consentito di far eleggere già alla prima votazione la seconda carica dello Stato”. È un riferimento implicito a chi invece non ha votato: Forza Italia. Prima del voto, le telecamere hanno ripreso uno scambio di battute con ‘vaffa‘ finale di Berlusconi a La Russa durante una conversazione in aula a palazzo Madama. Poi lo stesso Berlusconi – che ha votato in Senato – ha cercato di porre rimedio con un post su Facebook: “Sono lieto per l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato della Repubblica. Non solo non ho mai avuto alcuno scontro con lui, ma stiamo collaborando lealmente e in pieno accordo per dare al nostro Paese un assetto istituzionale stabile e un governo forte e coeso”, ha scritto Berlusconi.
I tabulati però non mentono: a parte il leader, Forza Italia non ha votato La Russa. “Forza Italia ha voluto dare un segnale di apertura e collaborazione con il voto del presidente Berlusconi. Ma in una riunione del gruppo di Forza Italia al Senato è emerso un forte disagio per i veti espressi in questi giorni in riferimento alla formazione del governo”, si legge in una nota di Berlusconi. “Auspichiamo che questi veti vengano superati – prosegue – dando il via ad una collaborazione leale ed efficace con le altre forze della maggioranza, per ridare rapidamente un governo al Paese”.
La nascita del Regno d’Italia festa nazionale – “Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno votato, quelli che non mi hanno votano e quelli che si sono astenuti e se mi consentite quelli che mi hanno votato pur non facendo parte della maggioranza di centrodestra”. Così la Russa ha esordito da neopresidente del Senato. Poi ha ringraziato anche la senatrice Segre: “Non c’è una sola parola che lei abbia detto che non meriti il mio applauso“, ha detto il neo presidente del Senato. Poi però in un passaggio del suo discorso ha specificato: “Segre ha parlato di tre date alle quali non voglio fuggire: il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere la data di nascita del Regno d’Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perché solo un’Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità”.
La vicinanza ai “patrioti” ucraini – “Ai patrioti ucraini va il mio pensiero, così come ai profughi e rifugiati ucraini e che da ogni parte del mondo scappano da quella guerra e dalle guerre che devono essere accolti con onore”, ha proseguito La Russa . E sul conflitto in Ucraina ha ricordato che “non c’è mai pace senza la giustizia“. La Russa poi ha ricordato la lotta alle violenze “su minori e donne”, così come i diritti dei più fragili: “Per chi è debole – ha detto – il posto non è in fondo ma in prima fila”. Un altro passaggio sulle morti bianche e sui “caduti sotto i colpi della pandemia“. E la promessa: “Non abbasseremo la guardia”.
La spinta sulle riforme: “Realizzarle e non temerle” – “Anche in questa legislatura ci si aspetta e si parlerà di riforme. Non dobbiamo favoleggiare il ‘tutto e subito’, ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare – non la prima parte che è intangibile – ma quella parte della Costituzione che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo”, ha detto il neo-presidente del Senato, rilanciando subito il presidenzialismo più volte evocato da Meloni in campagna elettorale: “L’importante ci sia volontà politica di realizzarle queste riforme”.
Le citazioni: da Calabresi a Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino – La Russa ha citato in Aula il poliziotto Luigi Calabresi ucciso nel 1972 come emblema che “rappresenta meglio più di tutti le vittime di quella stagione di violenze e terrorismo politico, spesso giovani morti perché credevano in ideali e sono stati uccisi per questo”. In un altro passaggio ha dichiarato: “Farò certamente tesoro degli insegnamenti e del sacrificio di eroi troppo soli in vita e che nonostante ciò hanno sacrificato le loro esistenze: carabinieri, polizia, politici, magistrati, giornalisti. Bisogna ricordarli nella battaglia per la legalità come hanno insegnato Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino dei quali quest’anno ricorre il 30esimo anniversario del barbaro omicidio”.
Le reazioni dell’opposizione
“La Russa ha fatto un discorso di una banalità imbarazzante, l’unica parte interessante è stata quando ha citato Violante”, ha commentato il leader di Azione, Carlo Calenda, intercettato dai cronisti al Senato. L’interesse però è tutto per i 17 voti arrivati dall’opposizione in soccorso del centrodestra. Azione ha votato Ignazio La Russa presidente del Senato? “Ma siete matti? Ragazzi non scherzate. Non esiste sulla faccia della Terra”, ha detto Calenda. Ha smentito un appoggio anche Matteo Renzi: “Oggi noi in Senato abbiamo votato scheda bianca. L’elezione di La Russa nasce da un regolamento di conti interno alla destra e prima ancora dalla folle strategia delle alleanze del Pd e di Enrico Letta“.
Il M5s però accusa: “Qualcuno si prepara ad una finta opposizione“. “In aula iniziano i primi giochini di Palazzo, il Movimento 5 Stelle ha depositato immediatamente delle proposte di legge prioritarie per il Paese”, ha sottolineato il leader del M5s Giuseppe Conte su Facebook. “Il voto di oggi al Senato” sull’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza “certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza“, ha invece scritto su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta.
Le congratulazioni di Meloni
“Congratulazioni al neo presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa. Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti”, afferma Meloni. “È un politico dall’intelligenza rara – prosegue la premier in pectore – e dalla tenacia altrettanto introvabile. Un uomo orgoglioso della sua identità politica ma che ha sempre saputo mettere il senso delle Istituzioni al servizio di tutti gli incarichi che ha ricoperto nella sua carriera. E che siamo certi farà altrettanto bene, con autorevolezza, competenza e imparzialità, alla Presidenza del Senato”, ha concluso Meloni.