Non appena inizia la quarta votazione per eleggere Lorenzo Fontana presidente della Camera, alcuni deputati tra cui Rachele Scarpa ed Alessandro Zan del Pd hanno esposto un grande striscione con la scritta “No a un presidente omofobo pro Putin“. Il riferimento è ovviamente al leghista, noto per le suo posizioni anti-diritti civili, contro l’aborto e filoputiniane.
Lorenzo Fontana presidente della Camera è un “pericolo per la democrazia e i diritti Lgbt“, ha scritto in una nota il Gay Center ricordando appunto le “posizioni omofobe, antiabortiste e razziste” dell’ex ministro della Famiglia. “Negli ultimi anni la stampa ha riportato le posizioni di Fontana per cui esprimiamo forte preoccupazione – scrive il movimento – ‘le famiglie gay non esistono, ora meno aborti’, ‘il nostro popolo è sotto attacco’ in riferimento a famiglie omogenitoriali e migranti, ‘i gay vogliono dominarci e cancellare il nostro popolo'”.
“L’esercizio della democrazia deve garantire il rispetto dei principi costituzionali e della democrazia stessa, come la laicità dello stato e l’antifascismo – conclude il Gay Center – La seconda e terza carica dello Stato devono essere elementi di rappresentatività e garanzia: risulta preoccupante per uno Stato di diritto che tali ruoli fondamentali possano essere in mano a persone di nostalgica memoria o che diffondono fake news complottiste, antiabortiste e omofobe, contro i diritti delle donne, delle minoranze e i diritti umani in generale”.
Il nome di Fontana a presidente della Camera è “terribile. Uno che si è sempre dichiarato contro le donne, ha fatto il congresso di Verona contro le famiglie arcobaleno. Avere un presidente pro Putin, omofobo e misogino mi pare sia una cosa molto grave”, ha detto Alessandro Zan entrando alla Camera dei deputati. “Noi dobbiamo opporci con forza a questa scelta sciagurata. Molinari era all’opposizione ma un democratico. Fontana ci appare una provocazione. Per noi inaccettabile, inquietante”, ribadisce Zan.