In vista della costruzione di una base militare nell'area, il primo cittadino ha pensato di destinare a militari e alle loro famiglie gli alloggi. Ma i sindacati studenteschi insorgono: "Il caro affitti è ingente, conosciamo molte persone che non riescono a venire a Pisa, che si stanno laureando venendo a dare qui soltanto gli esami". E in Comune l'opposizione chiede a che titolo il sindaco decida di una proprietà provata
Sono cinquecento gli alloggi a disposizione nell’ex residenza universitaria “Paradisa” che il sindaco di Pisa Michele Conti (Lega) vorrebbe destinare ai militari e alle loro famiglie, in vista della costruzione di una base militare in Toscana, proprio nell’area pisana. Da qui la protesta dei sindacati studenteschi e del gruppo consiliare ‘Una Città in Comune‘ che trovano inaccettabile la scelta dell’amministrazione di destinare quei posti letto all’esercito, quando centinaia di studenti dell’ateneo pisano non riescono a ottenere un alloggio pur avendone il diritto.
“Nell’ultimo question time al consiglio comunale dello scorso giovedì fatto dal capogruppo di Una Città in Comune, il sindaco se ne è venuto fuori dicendo che si potrebbero fare nella residenza Paradisa degli alloggi per militari”, spiega Angelica Chidichimo del sindacato studentesco ‘Sinistra Per’, e domanda: “Ma come fa il sindaco a disporre di una residenza che è proprietà della società Invimit SGR? Con una situazione abitativa in città gravata da un caro affitti che ha spinto i prezzi del 10%, con un contesto di tagli allo studio, non abbiamo sufficienti posti alloggio”.
La residenza Paradisa è stata in uso come “casa dello studente” fino al 2010, poi chiusa per lavori di ristrutturazione e mai più riaperta, lasciata in abbandono. Il sindacato studentesco Sinistra Per si è riunito il giorno 4 ottobre davanti ai cancelli della residenza per un presidio contro l’annuncio del sindaco, dato il caro affitti in città e le difficoltà economiche di molte famiglie. “La situazione è drammatica, il tutto è aggravato dal fatto che tre residenze al momento sono in fase di manutenzione e quindi ridotte a 25 posti letto. Sicuramente le manutenzioni vanno fatte, ma bisogna garantire la comunicazione con chi vive in quegli spazi e vanno cercati nuovi alloggi e serve assicurare che siano semmai di più e non di meno.”
Racconta sempre Chidichimo: “Il contributo affitto che viene erogato è irrisorio. Conosciamo molte persone che non riescono a venire a Pisa, che si stanno laureando venendo a dare qui soltanto gli esami“, conclude. La condizione del mercato degli affitti per gli studenti fuorisede è stata denunciata da tempo dalla rappresentanza studentesca che anche nel periodo successivo al lockdown del 2020 metteva in evidenza come a Pisa i prezzi degli affitti non calassero rispetto a quanto accadeva in altre città. Nessuna dichiarazione in merito da parte del sindaco, dall’azienda regionale Diritto allo Studio e dall’Università di Pisa che si prepara ad accogliere il nuovo rettore, il professor Riccardo Zucchi.
“Il sindaco non ha la possibilità di decidere quale debba essere la destinazione di questa struttura, e come gruppo consiliare chiederemo in consiglio comunale su quali basi il sindaco abbia fatto questa proposta”, dichiara Raffaella Nadalutti di Una Città in Comune. E spiega: “Due sono le opzioni: o sa che qualsiasi cosa anticipatamente venga chiesta in nome degli interessi dei militari sarà accettata, oppure ci sono già stati degli incontri. Allora noi vogliamo sapere quando, dove, quali accordi sono stati già assunti. Vogliamo anche sapere come gli altri enti che sono interessati al diritto allo studio si pongano davanti a questa decisione: la Regione, l’Università, il DSU, come si esprimono?”