“Vi abbiamo aumentato i tassi perché la Bce ha alzato il tasso ufficiale di riferimento” è il mantra che il sistema bancario sta ripetendo, in questi giorni, a tutti gli imprenditori, tra quei pochi che controllano che, con l’arrivo degli estratti conto trimestrali (al 30 settembre), si stanno accorgendo della variazione del prezzo di acquisto del denaro che incide sul proprio conto economico sotto forma di interessi passivi.

L’ennesima dichiarazione che inganna il contraente debole (l’imprenditore) perché basata su una omissione. L’omissione è la regola nel banchese, il criptico linguaggio utilizzato da banchieri e bancari che non dicono bugie ma celano intenzionalmente.

E’ vero, infatti, che il tasso ufficiale di riferimento, il tasso di interesse a cui la Banca Centrale Europea concede prestiti alle altre banche, è aumentato di 125 basis point in tre mesi dopo circa 6 anni in cui il suo valore era zero. Quindi nessuna bugia! Forse, però, banchieri e soprattutto bancari, sfruttando subdolamente la ignoranza degli imprenditori, dimenticano (omettono) di dire, spesso anche per la loro medesima incompetenza, a quegli stessi imprenditori che la Bce, nella riunione del 8 settembre, ha stabilito che la cuccagna del Tltro finirà nel 2024!

Cosa è il Tltro? In estrema sintesi e semplificando il concetto, grazie al Tltro le banche dell’area euro hanno avuto modo di ricevere prestiti da parte della Bce a tassi agevolati; in altri termini le banche hanno acquistato i soldi dalla Bce a costo zero! Pertanto la tecnica commerciale di giustificare il rialzo dei tassi con l’aumento del costo della materia prima è solo un mezzuccio per coprire gli extraprofitti, stimati in circa 40 miliardi di euro, che le banche stanno realizzando ora che i tassi di mercato crescono per frenare l’inflazione, mentre rimangono i privilegi nati come misure di politica monetaria ultraespansive intraprese nel decennio partito con il “whatever it takes” di Mario Draghi.

Insomma l’orologio è fermo per le banche ma scorre veloce per gli imprenditori.

Ovviamente non è possibile, almeno in via ufficiale, conoscere i nomi delle banche beneficiarie, in quanto la Bce non dirama informazioni ufficiali sulle banche che partecipano alle aste Tltro. Il Financial Times indica tuttavia che sono state soprattutto le banche francesi, seguite dalle banche italiane e quelle tedesche, a ricorrere ai prestiti Tltro.

L’aspetto più sconcertante di questa vicenda è che una grossa fetta di questi extraprofitti è “garantita” dalla Bce che, come spesso succede, scarica invece – come ho avuto modo di raccontare su queste colonne – sui cittadini e gli imprenditori la ricetta per combattere l’inflazione.

Forse leggendo questo post, però, gli imprenditori avranno una maggiore consapevolezza per negoziare in maniera paritetica l’aumento del costo del danaro e, quindi, degli interessi da pagare. Forse.

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