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Draghi telefona a Paola Egonu dopo lo sfogo dell’atleta: “È un orgoglio dello sport italiano”. Manfredi: “Attaccatissima alla maglia azzurra”

Altri messaggi di solidarietà sono arrivati dall’ex ct dell’Italvolley maschile, ora deputato del Partito Democratico, Mauro Berruto, e da Giuseppe Manfedi, presidente della Federazione pallavolo

“Piena solidarietà alla campionessa di volley Paola Egonu dal Presidente Draghi nella telefonata di questa mattina. L’atleta azzurra è un orgoglio dello sport italiano, avrà future occasioni per vincere altri trofei indossando la maglia della Nazionale”. Dopo lo sfogo della pallavolista azzurra avvenuto a bordo campo, poco dopo la vittoria contro gli Stati Uniti, il presidente del consiglio uscente ha voluto mostrare il suo sostegno alla giocatrice. In un video registrato negli attimi successivi alla vittoria della medaglia di bronzo dei Mondiali di volley e che ha fatto il giro sui social si sente Egonu sfogarsi per l’ennesimo episodio di razzismo subito: “Mi hanno chiesto perché fossi italiana. Questa è la mia ultima partita in Nazionale”. Per questo motivo Mario Draghi ha deciso di telefonare all’atleta azzurra, come si legge in un post sul profilo Twitter di Palazzo Chigi.

Dopo la chiamata di Draghi, anche Mauro Berruto, l’ex ct dell’Italvolley maschile ora deputato del Partito Democratico, ha twittato la sua solidarietà a Egonu: “Sorridi Paola, è un momento difficile per tutti, ma passerà. E festeggeremo insieme”. “Grazie a te – continua Berruto -, alle tue compagne, al tuo staff per questa ennesima medaglia che solo chi non ha mai alzato il fondoschiena dal divano non apprezza”. Anche Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione pallavolo, al telefono con l’Ansa ha voluto ridimensionare lo sfogo di ieri della giocatrice: “Paola Egonu è attaccatissima alla maglia azzurra, il suo è stato uno sfogo a caldo determinato da quattro imbecilli da social”. Un episodio, dice Manfredi “che ha oscurato l’ennesima impresa di queste ragazze capaci di andare a conquistare il bronzo mondiale”. “Paola veniva da sei mesi di ritiro – ha commentato il presidente Fipav – era normale che fosse stressata. Adesso ci calmiamo tutti, la prossima convocazione è ad aprile 2023 e non ho motivo di pensare che lei non ci sarà: tra l’altro, la pallavolo propone integrazione piena altro che razzismo”.