E’ tornata in grande spolvero la kermesse più importante dell’industria erotica. EroFame si è conclusa qualche giorno fa ad Hannover e ha riportato, dopo due anni di assenza dovuti alla pandemia, espositori, distributori e compratori nel vorticoso mondo dei sex toys.
Dieci anni dalla mia prima volta ed è incredibile come il mercato sia cambiato, evoluto e al contempo sia rimasto lo stesso. Mi spiego meglio: la fiera è per addetti ai lavori che generalmente lanciano le novità o fanno presenza per i propri retailers. Brand storici come FunFactoy e LELO non mancano all’appello. Altri che sembravano dover spopolare sono scomparsi. Vediamo dunque quali sono le tendenze che, come per la moda, sono lo specchio della nostra società. Dopo anni vulvocentrici quest’anno i segmenti del mercato e delle sue anteprime sono focalizzati sul sesso anale e sulla masturbazione maschile.
Sparite le bambole gonfiabili, o meglio le Real dolls che nel 2019 venivano proposte con le fattezze di Kim Kardashian. A mio avviso troppo costose e pesanti. Meglio optare per piccole vulve in silicone, calco perfetto delle pornostar di turno, che si appoggiano su un device che a mo’ di stantuffo fa sì che l’uomo non debba nemmeno utilizzare mano o pelvi. Comodamente seduto in poltrona può chiudere gli occhi e farsi avvolgere dalla morbidezza di labbra (non solo quelle della bocca) in silicone che assicura “real life feel”. Confesso che ho toccato curiosa la campionatura di vulve e ho ritirato il dito in fretta e furia perché avevo la sensazione di mettere un dito in una Big Babol fredda. Sicuramente non sarà lo stesso effetto col pene, visto il successo.
Arcwave lancia la guaina pocket da viaggio per l’uomo. In un cilindro poco più grande di un accendino è contenuto un morbido cappuccio verde-acqua che si srotola sul pene e che stimola da Trieste in giù durante l’accarezzamento. Non è usa e getta: una volta lavato si ripone nel cilindretto che è dotato di fessure per arieggiare ed evitare la formazione di batteri dovuti all’umidità.
Accessori di qualsiasi forma e dimensione per il piacere della porta posteriore. Rosebuds, marchio francese storico di gioielli anali esposti persino nel famoso – e purtroppo chiuso definitamente – Museo dell’Erotismo di Parigi, quest’anno propone il plug personalizzato con nome di chi dona o riceve piacere. Attenzione a non sbagliarsi con l’amante.
Ovunque strumenti che stimolano e titillano la prostata: fluorescenti, vibranti, di design coordinati da lubrificanti e perette per l’igiene prima del rapporto. But-toys per principianti in acciaio chirurgico che sembrano ciondoli da indossare su un tubino nero per una colazione da Tiffany e kit small/medium/large per iniziare gradatamente. Visto che anche l’occhio vuole la sua parte ecco che Dreamtoys lancia una linea elegantissima per il pegging, in vetro borosilicato policromo privo di ftalati.
Sempre body-safe e mai passati di moda i dildo realistici di tutte le nuance della pelle con prepuzio colorato, compatibili persino con imbragature in pelle argentata che fa tanto Rockets.
Per ciò che riguarda la lubrificazione, assolutamente necessaria con i sex toys e per i rapporti anali – usate sempre il condom! – si può scegliere tra tante texture e aromatizzazioni come quella della linea ai gusti dei dessert del brand californiano JO: sono perfetti per uso esterno, interno vagina e da leccare. Quello al tiramisù in questo ambito in effetti è appropriatissimo.
Termino con una nota dolente. Poco e nulla su riciclo, biodegradabilità e attenzione verso l’universo di oggettistica inquinante che viene gettata. Forse sarebbe meglio tornare ai vecchi dildo in giada come seimila anni fa, ma ve ne parlo la prossima volta.