FQChart è la media aritmetica settimanale dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani in esclusiva per Il Fatto Quotidiano. Concorrono alla media tutti i sondaggi pubblicati dai maggiori istituti demoscopici nella settimana appena conclusa.
Settimana dal 10/10 al 16/10/2022
Venti giorni dopo le elezioni politiche i sondaggi risentono del solito effetto bandwagon verso i vincitori e mettono a nudo la crisi degli sconfitti. Numericamente l’intero centrodestra dovrebbe essere il vincitore, ma nell’opinione collettiva è solo il partito della “premier in pectore” (come poco correttamente la definiscono i media) Giorgia Meloni a meritare una chance ulteriore.
I Fratelli d’Italia infatti guadagnano quasi un punto e mezzo rispetto al risultato del 25 settembre, portandosi a un robusto 27,4% medio. Va meno bene agli alleati del nascente governo Meloni, con la Lega che flette di qualche decimale (8,5%) e Forza Italia giù di mezzo punto percentuale (7,7%).
L’altro “vincitore”, nel senso che era destinato secondo molti incauti osservatori a percentuali tra il 7 e il 10%, il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte, guadagna un punto fino al 16,7%, puntando alla seconda piazza dietro il partito di Meloni (per Swg e Lab2101 i 5s sono già al 17%).
A farne le spese é il Partito Democratico, oggi considerato in unione con Articolo 1. La lista che si è presentata alle elezioni politiche perde un punto netto e si trova al 18% medio. Ma se si considera che il Pd da solo, prima delle elezioni, viaggiava su percentuali del 22%, è chiara la crisi in cui è precipitato.
I dem non sono nuovi a situazioni del genere ma stavolta uscire dal cono d’ombra sembra più difficile, anche perché all’orizzonte non si intravede una leadership all’altezza (ma questo è solo uno dei problemi) capace di rimediare e far dimenticare un anno di campagna elettorale mediocre e disastrosa messa in campo dal segretario uscente (Letta) che peraltro guiderà il partito ancora per altri 5-6 mesi.
Nel frattempo migliorano la performance delle politiche 2022 sia il cartello Azione/ItaliaViva che quello Verdi/Sinistra Italiana, rispettivamente all’8 e al 3,8%.
(Fonte: Swg, NotoSondaggi, Index Research, Lab2101, TP)