“Quasi tutto il pacchetto fiscale” introdotto con la mini manovra lanciata dal governo britannico della premier Liz Truss il 23 settembre “sarà cancellato”. Lo ha annunciato il nuovo cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt sottolineando che non ci sarà nemmeno la promessa riduzione dall’aprile 2023 dell’aliquota fiscale base sui redditi minori dal 20 al 19%, che viene rinviata a tempo indeterminato. Il neo cancelliere dello Scacchiere britannico ha preannunciato anche uno statement alla Camera dei Comuni nel pomeriggio, in cui anticiperà altre correzioni di rotta rispetto alla manovra fiscale ultraliberista che nelle settimane scorse ha scatenato la bufera sui mercati del Regno Unito portando il governo Tory della premier Liz Truss, in carica da appena 6 settimane, sull’orlo della crisi. La mossa di Hunt ha per ora ridato fiato alla sterlina e agli indicatori di borsa a Londra, in risalita in apertura. Secondo le anticipazioni, il nuovo cancelliere – chiamato di fatto venerdì a commissariare Truss alla guida della politica economica – intende ampliare la portata della retromarcia già avviata negli ultimi giorni rispetto alla “mini manovra” di bilancio contenente in origine tagli di tasse in deficit per 45 miliardi di sterline illustrata il 23 settembre dal suo predecessore Kwasi Kwarteng, silurato dopo appena 38 giorni.

In particolare è confermato almeno il rinvio sine die della promessa di riduzione dall’aprile 2023 dell’aliquota fiscale base sui redditi minori dal 20 al 19%, dopo che già lo stesso Kwarteng era stato costretto una decina di giorni fa a rinunciare sull’onda della bufera scatenatasi al taglio più controverso: quello dal 45 al 40% sui redditi più alti. Previste pure indicazioni anticipate – rispetto al piano generale sulle coperture che Hunt dovrà presentare nei dettagli al Parlamento il 31 ottobre – in materia di tagli della spesa pubblica e sacrifici da imporre ai diversi ministeri. Il nuovo cancelliere ieri ha incontrato Truss, dopo aver fatto sapere ai media che “nulla è fuori dal tavolo” per cercare di stabilizzare la situazione. Non si esclude, del resto, neppure un clamoroso passo indietro pure sull’abolizione del tetto sui bonus a banchieri e e grandi manager della City che l’esecutivo conservatore aveva annunciato – fra le proteste delle opposizioni e dei ceti sociali più svantaggiati – dopo l’arrivo a Downing Street della attuale premier al posto di Boris Johnson.

L’accelerazione di queste ore è stata peraltro subito commentata come un segnale di “panico” da parte di un governo “in pieno caos” dall’opposizione laburista di Keir Starmer. Mentre rischia di non accontentare nessuna della fazioni della lacerata maggioranza Tory, nel cui gruppo parlamentare continuano secondo i giornali le manovre verso una possibile sostituzione – forse anche ravvicinata – di Truss in favore di un ennesimo cambio di leadership e di premier. Sui media britannici si parla infatti con insistenza di un “complotto” per far cadere la premier, ordito da un gruppo di deputati ribelli del suo partito. Secondo il Times crescono le pressioni, con tanto di dettagli riguardanti “incontri segreti”, su sir Graham Brady, presidente del Comitato 1922, l’organismo interno al gruppo parlamentare Tory, affinché chieda alla prima ministra di farsi da parte a fronte di una situazione insostenibile dopo il tracollo del suo programma economico e la crisi scatenata sui mercati.

In base alle regole del partito la premier – entrata in carica all’inizio di settembre – per almeno 12 mesi non potrebbe subire un voto di sfiducia da parte dei suoi deputati. Fra le ipotesi in campo, secondo il Daily Mail e altre testate, c’è quella di cambiare rapidamente, anche nel giro di qualche giorno, le regole del Comitato 1922 e quindi avviare una successione rapida a Truss. Mentre si apre la nuova “guerra civile” fra i Conservatori dopo quella seguita all’uscita di scena di Boris Johnson, arrivano anche appelli all’unità, come quello di Penny Mordaunt, la Leader of the House (equivalente del nostro ministro per i rapporti con il Parlamento). “La Gran Bretagna in questo momento ha bisogno di stabilità e non di una soap opera”, ha detto Mordaunt criticando i deputati ribelli. Mentre anche dall’entourage di Rishi Sunak, ex cancelliere dello Scacchiere e rivale di Truss nella sfida finale a due per la leadership Tory, c’è la richiesta di ritrovare (per il momento) l’unità attorno alla premier e al nuovo ministro del Tesoro Jeremy Hunt.

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