L’Europa risponde alla repressione di Teheran contro i manifestanti con un nuovo pacchetto di sanzioni, che colpiranno undici persone e quattro entità iraniane. Il Consiglio Affari Esteri dell’Ue ha stabilito che saranno soggetti al divieto di rilascio del visto e al congelamento dei beni da parte dell’Unione europea. Tra i destinatari delle misure restrittive c’è “la cosiddetta polizia morale (quella che aveva fermato Mahsa Amini perché non portava correttamente il velo, ndr), una parola che non è davvero appropriata quando si vedono i crimini che vengono commessi”, ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. Ma Teheran, ancor prima del via libera Ue alle sanzioni, ha fatto sapere che “l’Iran reagirà in modo proporzionale e reciproco”. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha dunque invitato Bruxelles ad avere un atteggiamento “ragionevole” con Teheran. “Impediamo loro di avere un comportamento irragionevole e intrusivo”, ha affermato Kanani riguardo alle sanzioni che l’Ue ha fatto sapere di volere imporre per la repressione delle dimostrazioni in corso.
Intanto salgono a otto le vittime della rivolta scoppiata venerdì sera all’interno del famigerato carcere di Evin a Teheran, dove sono detenuti oppositori e critici del regime degli ayatollah, ma anche giornalisti, scrittori, attivisti, politici e scienziati. Le autorità che hanno aggiornato il numero dei decessi hanno dichiarato che le persone morte durante la protesta erano tutti “rapinatori condannati”. “Altri sei feriti sono in ospedale e sono in buone condizioni di salute”, hanno riferito le autorità iraniane, specificando che le famiglie dei detenuti morti sono state informate e i loro nomi saranno presto resi pubblici. Nella struttura detentiva si trova anche Alessia Piperno, la ragazza italiana fermata il 28 settembre scorso nella capitale. Ieri la Farnesina in contratto con l’ambasciata italiana a Teheran ha detto che la giovane sta bene.