L’Inter è ufficialmente in vendita: lo scrive il Financial Times, specificando che da questa settimana comincerà la ricerca dei potenziali acquirenti del club nerazzurro. I due advisor, scrive sempre il quotidiano londinese, sono la banca statunitense Raine Group e Goldman Sachs. La prima ha gestito l’operazione da 2,5 miliardi di sterline che ha portato alla cessione del Chelsea. La seconda ha già lavorato con Suning, proprietario dell’Inter dal 2016.
A fine settembre la società nerazzurra ha chiuso il bilancio con una perdita di 140 milioni di euro, ridotta di circa 105 milioni rispetto ai 245,6 milioni del 2021. In quell’occasione il presidente Steven Zhang aveva fatto trapelare l’intenzione di garantire nuova liquidità con un’iniezione da oltre 100 milioni di euro. I soldi destinati alle casse nerazzurre arrivano dal prestito contratto con Oaktree – 275 milioni di euro – nel momento di maggiore difficoltà della gestione Suning, durante la pandemia. L’obiettivo della famiglia Zhang era già evidente: evitare di dover arrivare a svendere l’Inter in seguito a un crollo nei risultati sportivi ed economici.
L’altro segnale positivo era arrivato dal fatturato, in crescita a 440 milioni di euro. Un trend in miglioramento che, unito ai buoni risultati in Champions League e alla costruzione del nuovo stadio ormai quasi certa, crea le condizioni ideali per trovare un acquirente. La famiglia Zhang divenne proprietaria dell’Inter nel 2016, acquistando la quota di maggioranza per 270 milioni. Dopo i primi anni di grandi investimenti, sono arrivate le ristrettezze legate alla crisi di Suning e alla stretta del governo cinese. Poi il Covid ha acuito i problemi, portando a due sessioni di calciomercato in versione austerity.
Ora Zhang sembra essersi convinto a vendere, ma vuole una cifra che gli permetta qualcosa di più del solo rientrare dall’investimento. Secondo il Financial Times, la ricerca di un acquirente è iniziata. Il quotidiano cita persone “familiari con la questione”. Ma ricorda anche la precedente indiscrezione, quella della possibile ricerca di un nuovo socio di minoranza.