Sono 34 i lavoratori della Roger Logistics in servizio alle sedi Rai di Torino che da sei mesi non percepiscono lo stipendio. La società che fornisce manodopera alla Rai, alla Scala di Milano, all’Aler e ad altri soggetti pubblici è sotto pignoramento e da mesi ha smesso di pagare fornitori e dipendenti.
Dei 34 lavoratori di Torino, 24 sono a tempo indeterminato e lavorano in Rai da vent’anni, ma sempre con ditte diverse. A maggio hanno contribuito agli allestimenti dell’Eurovision, il contest canoro che quest’anno è stato ospitato dall’Italia, al Pala Alpitour di Torino, con la Rai organizzatore media.
“Da aprile abbiamo iniziato ad avere problemi con le spettanze, ci pagavano ogni 40-50 giorni”, spiega uno dei 34. “Durante l’Eurovision abbiamo fatto un primo sciopero. Noi eravamo quelli che fisicamente montavano e smontavano i palchi, movimentavano i materiali. In quei giorni ci sono stati pagati alcuni arretrati, c’è stata un po’ di regolarità”, racconta. Ma il sollievo è durato poco: dopo l’evento le mensilità non versate si sono accumulate. A luglio la Rai ha annunciato di volersi surrogare alla Roger, pagando gli stipendi ai lavoratori al posto dell’azienda morosa. Ma i bonifici non sono mai partiti perché l’impresa non avrebbe trasmesso gli f24.
“Ci hanno detto che la Roger era in ritardo sull’invio della documentazione sulla parte contributiva e con i pagamenti all’Agenzia delle Entrate. Perciò i lavoratori si sono trovati in una tenaglia: non prendono soldi né dalla ditta, né dalla committenza”, spiega Matteo Rossi della Fisascat Cisl, che insieme alla Filt Cgil sta seguendo la vertenza.
“Abbiamo fatto per giorni un presidio per dare risalto al problema, ma la Rai ha fatto una mini-gara per sostituire i lavoratori che scioperavano, in aperta violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori”, denuncia il delegato. Il sindacato ha già inviato delle diffide e promette che la tv pubblica “ne risponderà nelle sedi opportune”.
La nuova gara è stata aggiudicata alla Elpe Global Multiservice che insieme all’appalto eredita una patata bollente. L’azienda è intenzionata a riassorbire tutti, ma prima di impegnarsi con i lavoratori aspetta la firma del contratto con la Rai.
Dal 30 settembre intanto gli operai sono in un limbo: non lavorano, non ricevono lo stipendio e non sanno cosa sarà di loro nel prossimo futuro. “Parliamo anche di famiglie monoreddito che stanno subendo pignoramenti, sfratti per morosità, solleciti di pagamento. Come sindacato abbiamo allertato anche i servizi socio-assistenziali del Comune per capire se riescono a intervenire con dei sostegni al reddito o dei contributi per l’affitto”, riferisce Rossi.
Quello di Torino non è un caso isolato. Poco più di una settimana fa 58 magazzinieri che prestano servizio alla Scala e negli uffici Rai di Milano hanno organizzato un presidio dopo aver ricevuto una proposta definita “scandalosa” dai sindacati: l’impresa chiamata a subentrare nell’appalto del teatro ha proposto contratti a chiamata con un’importante riduzione del monte ore e degli stipendi, salvo poi fare marcia indietro con la promessa di riassorbire tutti quanti a tempo indeterminato.
Più incerta la sorte dei dipendenti in forze alla Rai, che non vedono un quattrino da maggio. “Dal 1 ottobre è subentrata la Elpe Global Multiservice e ha riassorbito tutti i dipendenti della Roger, ma il contratto con la Rai durerà solo fino a novembre e non sappiamo se verrà rinnovato”, riferisce Davide Margarita della Uil Trasporti. Sei dei 25 operai coinvolti hanno citato in giudizio la tv pubblica accusandola di interposizione fittizia di manodopera e hanno ottenuto di essere assunti direttamente. Gli altri sperano ora di ottenere la stessa pronuncia, insieme agli stipendi arretrati.
Riceviamo e pubblichiamo: