Solo un terzo dei grandi produttori mondiali esibisce le proprie novità alla kermesse di Porte de Versailles, che apre al pubblico domani dopo quattro anni. Peugeot e Renault sugli scudi, ma a colmare gli spazi vuoti sono soprattutto i cinesi
Voiturette invece di auto di lusso, idrogeno invece di carburanti tradizionali, cinesi invece di tedeschi. Il MondialParis 2022 torna quattro anni dopo l’ultima edizione ancora più ridimensionato seppur all’insegna del motto “La Révolution est en route” (le rivoluzione è cominciata). La sensazione che il salone insegua più che anticipare i cambiamenti, la cui direzione è evidente, anche se con possibili approcci differenti. Le stesse case automobilistiche sono alla ricerca della loro nuova dimensione: non solo costruttrici, ma fornitrici di servizi, malgrado in questo momento abbiano problemi a consegnare in tempi “normali” i veicoli che non sembrano avere problemi a vendere (basta vedere i prezzi).
Gli assenti sono più dei presenti, meno di una trentina quelli rigorosamente automobilistici e appena un terzo veramente conosciuti al grande pubblico. Senza contare che alcuni marchi sono rappresentati all’interno del grande stand che fa riferimento a Crédit Agricole e FCA Bank e società collegate con una serie di suv ad alimentazione “alternativa”. È il caso della Tesla, con la Model Y, della Fisker, con l’Ocean peraltro promesso anche a Papa Francesco, e dei vietnamiti della VinFast con il VF8. Oltre a questi modelli a zero emissioni c’è anche il suv plug-in Sportequipe, il primo con questa tecnologia del gruppo DR.
Sei costruttori di nicchia francesi sono presenti grazie al loro consorzio ed esibiscono modelli “esagerati” di vario genere: dalla roadster Mugello della Devalliet alla hypercar Akylone della Genty Automobile fino alle elettriche Vakog della Pantore Automobiles, alla BT01 della Beltoise eTechnology e alla TB02 della Raffer. La transalpina Hopium esordisce con la Machina Vision fuel cell accreditata di 1.000 chilometri di autonomia. L’opzione idrogeno è stata scelta anche da un altro marchio francese, la NamX, che ha affidato a Pininfarina il design del proprio HUV. Lo stesso Centro Stile italiano è stato scelto anche dalla britannica Viritech per la Apricale ad alte prestazioni, sempre a idrogeno.
I cancelli del polo di Porte Versailles verranno aperti al pubblico martedì 18 ottobre con un orario “spinto”: dalle 9.30 fino alle 22.30, fatta eccezione per l’ultimo giorno, la domenica, quando verranno chiusi alle 19.30. Ma oggi ci sono le anteprime per la stampa.
Per anni il salone con la maggiore affluenza al mondo, anche quello di Parigi sconta sia la crisi di identità che sta attraversando il sistema fieristico dell’auto sia le scelte sempre più selettive dei costruttori, che anche prima della pandemia avevano puntato su altre forme di “incontro” con il pubblico. Mercedes-Benz, ad esempio, ha scelto di essere nella capitale francese in concomitanza con l’evento, ma non al Salone: il nuovo suv EQE, anche in declinazione AMG, verrà esibito al Museo Rodin. Con smart, peraltro una joint-venture paritetica con i cinesi di Geely, figura invece fra gli espositori. Così come i marchi del gruppo della Losanga: Renault, che presenta il concept della futura R4 elettrica (la 4EVER Trophy, nella foto) affiancata anche dall’inedita sportiva R5 Turbo 3E, Alpine, con il prototipo Alpenglow spinto da un motore termico alimentato a idrogeno, Dacia, che espone sia il concept Manifesto sia la Jogger full hybrid, e Mobilize.
Stellantis ha optato per una presenza mirata con fari puntati su Jeep, che presenta la Avenger, il primo veicolo elettrico con le insegne delle Sette Feritoie. DS Automobiles esibisce le rivisitate DS7 e DS3, mentre Peugeot “ruggisce” con la 408. I cinesi della BYD schierano i tre modelli elettrici dell’offensiva europea: Han, Atto 3 e Tang. Dopo l’IAA di Monaco dello scorso anno, la cinese Great Wall torna ad un importante salone europeo con i brand Ora e Wey. Dal Celeste Impero arrivano anche i modelli 3 e 5 della Seres, offerti in Italia da Koelliker. Gli svizzeri di Micro Mobility Systems (che producono in Italia) mettono ancora in vetrina la Microlino 2.0 a batteria, uno degli esempi delle microcar che si potranno vedere a Parigi e presentati fra gli altri da Se Aixam, City Transformer, XEV, Eon Motors o KG Auto.