Con 176 voti a favore e 173 no, Ulf Kristersson, il leader conservatore del Partito Moderato, è diventato premier di Svezia nel primo governo con il sostegno dell’estrema destra nazionalista dei Democratici Svedesi, il partito anti-immigrati di Jimmie Akesson che a Bruxelles e a Strasburgo siede con Fratelli d’Italia nel gruppo dei Conservatori e riformisti europei. La coalizione di maggioranza è composta da liberali e cristiano democratici. L’esecutivo è nato dopo oltre un mese di consultazioni dalle elezioni politiche dell’11 settembre che hanno mandato all’opposizione i socialdemocratici al potere per otto anni. Un cambiamento epocale per la Svezia, culla del welfare nordico e membro Ue che recentemente ha chiesto di entrare nella Nato dopo l’invasione russa dell’Ucraina, e che adesso apre le braccia ai sovranisti. E ora liberali e cristiano democratici avranno bisogno dell’estrema destra per governare.
Gli alleati hanno presentato un programma che include misure per combattere la criminalità e ridurre l’immigrazione, oltre ad un rilancio dell’energia nucleare da cui la Svezia si era allontanata negli ultimi decenni. Kristersson ha fatto del tema della sicurezza uno dei suoi cavalli di battaglia, insieme alle promesse di tenere a freno i prezzi dell’energia fortemente condizionati dalla guerra scatenata da Putin.
“Saranno costruiti nuovi reattori nucleari“, ha annunciato la leader dei Cristiano-democratici, Ebba Busch. Negli ultimi anni la Svezia aveva spento sei dei suoi dodici reattori e quelli rimasti in funzione oggi coprono circa il 30% del fabbisogno energetico del Paese scandinavo, che sta facendo fatica a portare al potenziale richiesto le energie rinnovabili. I socialdemocratici, al potere negli ultimi otto anni, sono tradizionalmente contrari a costruire nuovi reattori. Il gruppo svedese Vattenfall lo scorso giugno aveva annunciato di esaminare la possibilità di costruire almeno due piccoli reattori.
Il trionfo dei sovranisti svedesi ha destato forte inquietudine nei partiti del centrosinistra europeo: i “conservatori, populisti e postfascisti si stanno alleando in Svezia, come in Italia”, e “vogliono farlo” anche “in Spagna” con Vox, ha lamentato Achim Post, segretario generale del Partito Socialista Europeo al congresso a Berlino, che ha poi eletto l’ex primo ministro svedese Stefan Loefven alla guida del Pse.
I nuovi equilibri politici a Stoccolma avranno comunque degli inevitabili riflessi a livello europeo, in particolare sui negoziati che aspettano di essere discussi a Bruxelles, ed anche in vista della futura presidenza del Consiglio dell’Ue che Stoccolma assumerà a gennaio del prossimo anno, considerate le ipotetiche alleanze che si potrebbero venire a creare fra i Paesi che hanno scelto di virare politicamente a destra.