Se a Torre nel Greco nel 2020 a richiedere i “buoni libro” erano 1.600 famiglie, ora se ne contano 3019. In due anni i genitori in difficoltà sono raddoppiati. La povertà bussa sempre più alle porte dei Comuni del Sud e la quarta città della Campania, situata tra il Vesuvio e il Golfo di Napoli, si è trovata alle prese con un boom di richieste di cedole librarie finora mai visto.
Numeri che hanno un “peso” sulle casse comunali dell’amministrazione che quest’anno ha dovuto sborsare 600mila euro per acquistare i libri ai ragazzi delle medie e delle superiori che non se li potevano permettere.
Il Comune – guidato da Giovanni Palomba – ha scelto di dare il beneficio delle cedole librarie alle famiglie ai ragazzi iscritti alle secondarie di primo e secondo grado con un reddito familiare inferiore a 13.300 euro: un “tetto” che nel 2020 aveva permesso a 1600 mamme e papà di accedere al buono libri arrivando a 2408 nel 2021 fino a superare la quota tremila quest’anno.
L’allarme povertà è scattato all’indomani della pandemia e se fino a ieri riguardava questioni legate all’alimentazione ora tocca alla sfera dell’istruzione “Dobbiamo verificare – spiega al fatto.it l’assessore all’istruzione Enrico Pensati – 59 richieste per vedere la loro effettiva legittimità ma su 3.019 ne abbiamo accolte 2.960. Non c’è dubbio che in parte si tratti di un incremento delle famiglie che non arrivano a fine mese soprattutto a fronte della crisi che ha colpito il nostro Paese e l’intera Europa a causa della guerra in corso tra l’Ucraina e la Russia e in parte a causa della pandemia ma va dato atto che una quota dell’aumento delle richieste è anche dovuta al fatto che abbiamo informatizzato questo servizio e reso più facile l’accesso”. Da considerare comunque che chi ha ottenuto i buoni ha un reddito familiare sotto i 13.300 euro, una cifra irrisoria che mette in evidenza quante famiglie siano in condizioni di media o assoluta povertà.
È forse la prima volta in tanti anni che in Italia si verifica una situazione dove in alcuni Comuni la gente deve ricorrere all’aiuto delle amministrazioni non solo per pagare l’affitto o per fare la spesa ma anche per comprare i libri per i propri figli.
Insomma, anche la scuola è entrata a pieno titolo tra i beni primari di prima necessità che le famiglie non riescono a permettersi. I numeri a Torre del Greco mettono in risalto come, a partire dal 2020, i nuclei in difficoltà siano praticamente raddoppiati e oggi superino il 10% della popolazione complessiva. In passato il Comune di Torre del Greco spendeva circa il 60-70% delle risorse regionali ora – ha spiegato l’assessore – i fondi dovranno essere incrementati di circa 200mila euro che saranno ricavati dalle economie fatte negli anni precedenti proprio su questo capitolo. Una scelta per consentire a tutti i ragazzi di andare a scuola con i libri senza avere alcuna discriminazione come previsto dalla nostra Costituzione.