La Corea del Nord torna a provocare la parte sud della penisola. Seul fa sapere che Pyongyang ha sparato colpi d’artiglieria verso la zona cuscinetto, un’area al confine con la Corea del Sud creata proprio per ridurre le tensioni di un conflitto solo sopito ma mai concluso. Secondo quanto riferito dal Comando di stato maggiore congiunto, l’esercito fedele al dittatore Kim Jong-un ha sparato un centinaio di proiettili nel mar Giallo intorno alle 22 di martedì (le 17 in Italia) e altri 150 nel mare del Giappone un’ora dopo. Questi, ha riferito l’agenzia di stampa Yonhap, sono caduti nelle zone cuscinetto orientale e occidentale a nord della Northern Limit Line.

“Sparare proiettili di artiglieria nelle zone cuscinetto orientale e occidentale è una chiara violazione dell’accordo militare del 19 settembre del 2018. Esortiamo con forza la Corea del Nord a interrompere immediatamente le sue azioni poiché le continue provocazioni sono atti che minano la pace e la stabilità della penisola coreana e della comunità internazionale”, hanno rimarcato nella nota i militari di Seul.

Una decisione, quella del Regno Eremita, che arriva in un momento di tensione già elevato, dato che quattro giorni prima aveva fatto ricorso a centinaia di colpi di artiglieria finiti nelle zone cuscinetto militari. In aggiunta, il Nord ha anche organizzato ben otto round di lanci di missili balistici dalla fine di agosto, mentre rimane elevato il timore per il settimo test nucleare del Paese che, secondo l’intelligence di Seul, potrebbe iniziare tra la fine del XX Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese (22 ottobre) e le elezioni di midterm di inizio novembre negli Usa. Se effettuato, sarebbe il primo dal 2017.

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