Lo scrive l'agenzia Bloomberg citando fonti informate sul dossier che parlano di un interlocuzione in corso con Morgan Stanley e Royal Bank of Canada per gestire l'operazione. Cresce l'attesa per la presentazione del nuovo piano industriale fissata per il prossimo 27 ottobre
Credit Suisse è al lavoro con la Royal Bank of Canada e Morgan Stanley per valutare un aumento di capitale in vista di un possibile buco di bilancio. Lo scrive l’agenzia Bloomberg citando fonti informate sul dossier, in base alle quali l’importo dell’operazione potrebbe essere pari ad almeno 2 miliardi di dollari (2 miliardi di euro). L’operazione sarebbe stata battezzata Project Ghana, e potrebbe essere annunciato dopo la presentazione del piano di ristrutturazione atteso per il prossimo 27 ottobre. Oltre alle banche già citate gli svizzeri avrebbero preso contatti anche con i fondi sovrani del Qatar e dell’Arabia Saudita, oltre che con Mubadala Investment di Abu Dhabi, che non hanno mai negato il loro appoggio in passato, come nel recente caso del fallimento del fondo speculativo Archegos.
L’emissione di nuove azioni per raccogliere denaro che ha però anche l’effetto di assottigliare la partecipazioni di chi le azioni già le possiede a meno che non decida a sua volta di comprarne di nuove. Per di più in una fase complicata per i mercati e con i titoli del gruppo svizzero che da inizio 2022 hanno dimezzato il loro valore. Al momento la banca capitalizza 12,3 miliardi di franchi svizzeri (12,5 ,miliardi di euro). Per questi motivi sinora la banca aveva cercato di percorrere altre strade in vista del prossimo 27 ottobre, data della presentazione del nuovo piano industriale. Secondo valutazioni esterne alla banca servono però tra gli 8 e i 9 miliardi per rafforzare la posizione patrimoniale ed avviare un piano di ristrutturazione che contempla anche 6mila esuberi. Si cercano compratori per alcune divisioni dell’investment bank, la parte più problematica del gruppo. Persino l’antico hotel di lusso Savoy di Zurigo è stato messo in vendita per recuperare poco più di 400 milioni di euro. I principali azionisti sono la società di investimenti statunitense Harris associates (10,1%), il fondo sovrano del Qatar (5%) e la saudita Olayan Europe (4,7%). Il gruppo ha chiuso i primi sei mesi del 2022 con una perdita di 1,6 miliardi di euro.