“Io non ho nessun obiettivo”. Carlo Nordio, intercettato fuori da Montecitorio dopo l’incontro con il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, conversa e risponde alle domande dei cronisti. Il nodo giustizia resta sul piatto, nonostante l’incontro di ieri tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia preferisce Maria Alberti Casellati, mentre Meloni punta sull’ex magistrato eletto con Fratelli d’Italia. “Berlusconi dice che si fida di più della Casellati? Non commento. Fino ad adesso non l’ho incontrato, non lo so se lo incontrerò”.

E su uno degli obiettivi di Silvio Berlusconi, cioè l’abolizione della Legge Severino, sulla quale Giorgia Meloni si schierò contro nei referendum sulla Giustizia, Nordio continua: “Io ho presieduto l’associazione nazionale per il Sì al referendum, però questo non significa che l’idea personale di un parlamentare sia vincolante per la coalizione. È il programma che conta”. Altro capitolo che potrebbe vedere vicine le posizioni di Berlusconi e Nordio, quale prossimo ministro della Giustizia è la limitazione dell’uso delle intercettazioni. “Ho scritto sei libri negli ultimi venticinque anni sull’uso delle intercettazioni, basta che uno li legga e sa quali sono le mie idee. Andate a leggerli così mi fate un po’ di marketing e pubblicità – conclude – non sempre le posizioni sono omogenee e concordanti e come sempre le regole della politica esigono dei compromessi. Ma da quanto leggo sui giornali, questo avverrà nella piena armonia della coalizione”.

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