Lo scorso agosto le esportazioni italiane sono cresciute del 24,8% in valore e dell’1,3% in volume rispetto allo stesso mese del 2021. Nel confronto con il mese precedente si registra invece una flessione del 3,6% dovuta per lo più a operazioni di cantieristica navale che avevano caratterizzato luglio. Lo comunica l’Istat. Il valore delle importazioni balza del 59% su base annua per effetto dei rincari dei prodotti energetici. Il saldo della bilancia commerciale di agosto (differenza tra valore delle esportazioni e delle importazioni) è negativo per 9,5 miliardi di euro a fronte del surplus di circa un miliardo segnato un anno fa. Il “rosso” è riconducibile interamente al deficit energetico che sfiora i 12 miliardi di euro.

Su base annua crescono molto le esportazioni verso la Turchia (+ 72,8%) mentre scendono quelle verso la Russia (- 16%). Nei mesi scorsi è stata segnalata la possibilità che la Turchia venga utilizzata come “sponda” per mandare in Russia prodotti che non potrebbero essere esportati direttamente verso Mosca per effetto delle sanzioni. Forte rialzo per le vendite verso gli Stati Uniti in rialzo del 43% favorite anche da un cambio euro/dollaro particolarmente favorevole. Bene anche l’export verso la Francia (+ 26,4%), la Germania (+ 17%) e Spagna (+ 36,6%). I settori che mostrano gli incrementi più vigorosi sono la farmaceutica (+ 73%), i prodotti petroliferi raffinati(+ 88%), gli alimentari (+ 22,7%), la meccanica (+ 13,6%) e la chimica (+ 29%). Nei primi otto mesi del 2022, la crescita delle esportazioni risulta del 22,1% ed è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+47,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+22%), prodotti petroliferi raffinati (+109,3%), sostanze e prodotti chimici (+28,0%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20%).

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