Dopo agosto, la tendenza al rialzo delle vendite nel vecchio continente è stata confermata anche il mese scorso, complice il buon andamento dei mercati più importanti: Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Il Centro Studi Promotor: “èancora presto per l’ottimismo, ma il debole segnale positivo di agosto che si rafforza in settembre va comunque preso in considerazione"
Segnali di ripresa per il mercato auto dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK): dopo tredici mesi consecutivi in calo, l’ultimo bimestre torna a far registrare il segno “+”. Dopo un agosto in crescita del 3,4%, settembre si archivia con un +7,9%, che coincide con una boccata d’ossigeno per quasi tutti i 30 mercati nazionali dell’area. Un miglioramento diffuso, quindi. Coerenti con l’andamento continentale sono anche i dati relativi ai cinque maggiori mercati, ovvero Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna: complessivamente, questi Paesi hanno avuto crescite del 4,5% in agosto e dell’8,2% in settembre.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, è “ancora presto per l’ottimismo, ma il debole segnale positivo di agosto che si rafforza in settembre va comunque preso in considerazione, anche se vi è la concreta possibilità di essere di fronte, più che ad un’inversione di tendenza, ad un rimbalzo in un mercato che rispetto al 2019, cioè rispetto ai livelli ante-pandemia, nei primi nove mesi di quest’anno è calato di quasi un terzo, per l’esattezza del 31,7%”.
Le ragioni della picchiata fatta registrare negli ultimi mesi sono da ricercarsi in un cortocircuito fra domanda e offerta: la prima è stata fortemente penalizzata dalla pandemia – e dalle conseguenze economiche derivanti – nonché dall’impatto della guerra in Ucraina, dal ritorno dell’inflazione e da altri fattori. L’offerta di auto nuove, invece, è stata limitata dalla carenza di componenti necessari per la loro produzione. La speranza è che la tendenza si mantenga ora positiva, visto che nei primi tre trimestri del 2022 il mercato dell’auto nell’UE ha subito una contrazione del 9,7%, a 8,27 milioni di immatricolazioni totali, contro le 9,16 milioni di registrazioni del corrispettivo periodo 2021.