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Piero Chiambretti non può tagliare l’assegno di mantenimento per la figlia: la decisione del tribunale di Torino

La richiesta di modificare l’accordo trovato a dicembre 2016 era nata anche a fronte di entrate dimezzate, dai 55 mila euro al mese del 2017 ai 26 mila percepiti nel 2021. Il tutto accompagnato dal sospetto che la donna “utilizzasse il contributo di mantenimento per le sue personalissime esigenze”

Il tribunale di Torino non ha accolto la richiesta di Piero Chiambretti: nessuna riduzione all’assegno di mantenimento per la figlia avuta con Federica Laviosa. Il conduttore torinese, assistito dall’avvocato Benedetta Azzurra Baggi, con citazione dell’ex compagna, mamma di sua figlia Margherita, aveva chiesto nei mesi scorsi di modificare le condizioni di affidamento e mantenimento con un taglio al contributo mensile da 3.000 a 800 euro. La richiesta di modificare l’accordo trovato a dicembre 2016 era nata anche a fronte di entrate dimezzate, dai 55 mila euro al mese del 2017 ai 26 mila percepiti nel 2021. Il tutto accompagnato dal sospetto che la donna “utilizzasse il contributo di mantenimento per le sue personalissime esigenze”.

I giudici torinesi hanno respinto la richiesta, non ci sarebbero peggioramenti della condizione economica del volto Mediaset tali da giustificare la diminuzione del mantenimento. L’ex compagna del presentatore si era difesa in aula, assistita dalle avvocate Marcella De Simone e Claudia Villani: “Avevamo sempre sostenuto che di fronte a patrimoni ingenti, la riduzione del reddito per un anno è ininfluente. E i giudici ci hanno dato ragione”, sostengono le legali.

“Prendo atto della sentenza. Ovviamente cercherò di fare appello. Vorrà dire che per il momento continuerò a mantenere con grande piacere mia figlia. D’altronde, non ho mai pensato di non mantenerla al meglio delle mie possibilità. E con lei cerco di mantenere al meglio anche la mamma”, il commento di Chiambretti a La Stampa. “Se lui ha voglia di spendere altri soldi”, la chiosa di Laviosa con frecciatina: “Non ci sono bottiglie da strappare né da far festa. Mi interessa solo il bene di mia figlia. Piero? Gli auguro di essere felice, perché con il rancore e l’odio ci si avvelena e basta. Tutti da me si aspettano chissà quale gioia, ma è una storia talmente spiacevole…”

Lui 66 anni, lei 38. Da undici si incontrano solo per ragioni legali: “Certo, non mi è piaciuto finire in tribunale, una cosa del genere alla madre di tua figlia non si fa. Avrei sperato che i rapporti si sviluppassero diversamente, c’è una figlia di mezzo e si è comunque una famiglia”, ha spiegato Laviosa. “Quest’esperienza, dolorosa per tutti, mi ha dato una consapevolezza maggiore. Il rapporto con Piero non era sano. Era una dipendenza affettiva, di accondiscendenza. Dispiace, però, che siamo arrivati a odiarci. E strumentalizzare le situazioni per colpirmi non lo trovo corretto. Perché su una cosa non ho dubbi: questa guerra è iniziata solo per attaccare me“, ha concluso la donna che aveva incontrato Chiambretti quando aveva solo 23 anni.

“Ho trovato veramente sgradevole il modo in cui sono stato trattato. Mi hanno trasformato nello strangolatore di Boston”, aveva spiegato il conduttore nelle scorse settimane a “Oggi.