Scontro a “Dimartedì” (La7) tra Pier Luigi Bersani e Alessandro Sallusti sulla situazione attuale della maggioranza. Bersani tira le fila della giornata politica evidenziando le contraddizioni del centrodestra: “Non ha vinto perché c’è un’ondata di destra nel Paese. Ha vinto perché si è ammucchiato, perché ha espresso una novità nella figura del leader e perché gli altri si sono divisi. Tanto è vero che se guardiamo i numeri con cui hanno vinto, questi sono gli stessi di quando nel 2017 dissi che arrivava la mucca nel corridoio. Adesso la mucca è entrata nel salotto istituzionale ma nel Paese è ancora nel corridoio“.
L’ex deputato di LeU si sofferma poi sulle tensioni tra Meloni e Berlusconi. Sallusti minimizza per il ruolo decisionale ormai marginale di Berlusconi nel centrodestra (“Stiamo parlando del nulla”). Ma Bersani dissente, ribadendo l’esistenza di spaccature nel centrodestra e ricordando che se in Forza Italia qualcuno ha registrato di nascosto Berlusconi per poi mandare l’audio delle sue parole ai giornalisti, qualche problema nella destra c’è sicuramente e non va sottovalutato.
“No, Bersani – obietta il direttore di Libero – Secondo me c’è qualche problema in più dentro la sinistra. La destra in queste ore ha solo un problema: Berlusconi. Non ne ha altri“.
“No, no – replica Bersani – Vuole che le dica il problema di fondo della destra? Non verrà fuori né oggi, né tra una settimana, ma verrà fuori. Qua si dice che il Pd debba fare un congresso rifondatore. Sì, benissimo. E Fratelli d’Italia no?“.
“E perché?”, commenta Sallusti.
“Ragazzi, guardate che verrà fuori questa cosa. Attenzione – continua Bersani – Noi abbiamo un problema che ha una profondità storica e va affrontato con la stessa profondità. Noi siamo un Paese che ha fatto una Resistenza con le armi e con la politica, pagando dei prezzi. E in nome di questo si è dato una Costituzione che piace agli italiani e che è dichiaratamente antifascista. E abbiamo una destra di governo che è fuori da questa storia, a differenza di altre destre europee“.
“Non è vero”, insorgono all’unisono Sallusti e Alessandro Giuli.
“Sì, è fuori da questa storia- ribadisce Bersani – Anzi, spesso e volentieri non l’ha riconosciuta, mettendo l’antifascismo in una chiave di fazione”.
Bersani ricorda il politico spagnolo Manuel Fraga Iribarne, ministro del franchismo per 7 anni, che nel 1976 diede vita al Partito popolare spagnolo, operando una transizione verso una nuova destra in un’altra situazione politica.
E aggiunge: “La Meloni invece da Vox. Stiamo attenti, perché questa cosa è profonda. Io invito la destra a non pensare al Pd, che ci penserà da solo, ma pensi piuttosto a come affrontare questa vicenda storica”.
“È lei che ha radici profonde nel Partito Comunista in cui è nato“, ribatte ripetutamente Sallusti.