Televisione

“Fiorello, incazz*** come una biscia, non ha più intenzione di fare il suo show del mattino”: le indiscrezioni dopo l’attacco del Tg1 allo showman

"Non vuole avere più a che fare né col tg della Maggioni, ispiratrice della rivolta dei giornalisti, né con Rai1. Fuortes corre ai ripari e cerca una collocazione diversa", si legge su Dagospia a proposito del conduttore. Intanto Fuortes dichiara: "In corso la valutazione sul canale televisivo più adatto ad accogliere il progetto innovativo dello straordinario artista"

di F. Q.

“Sconcerto”, “contrarietà”, “sfregio”: parole contenute nella durissima nota diffusa dal comitato di redazione del “Tg1”. Una lettera indirizzata ai vertici dell’azienda, in aperta protesta per la decisione di collocare nella fascia del mattino (dalle 7.10 alle 8) un morning show curato da Rosario Fiorello. “Viva Asiago 10!” in onda da lunedì 28 novembre, dopo tre settimane di rodaggio solo su RaiPlay, sulla prima rete del servizio pubblico in uno spazio ora affidato al telegiornale diretto da Monica Maggioni. In quella fascia da qualche mese è in onda il “Tg1-Mattina” condotto da Senio Bonini e Isabella Romano alle prese con ascolti a dir poco preoccupanti, ieri fermi sotto il 13% di share, battuti non solo da Canale 5 ma anche da Rai3. La richiesta del Cdr di una nuova collocazione per Fiorello su Rai1 (alle 9 al posto di “Unomattina”) o in alternativa, circola a Viale Mazzini, un passaggio sulla seconda rete.

“Ritengo indispensabile precisare che il progetto editoriale è ancora in fase di definizione, compresa la sua collocazione nei palinsesti”, ha spiegato in serata l’amministratore delegato Carlo Fuortes: “Oltre all’approdo su RaiPlay, è in corso la valutazione sul canale televisivo più adatto ad accogliere il progetto innovativo dello straordinario artista. La Rai avrà cura di comunicare il progetto definitivo non appena verrà ultimato”, ha aggiunto il dirigente gettando acqua sul fuoco.

Nel pomeriggio il sito Dagospia lo aveva descritto furente, ora alle prese con una nuova grana da risolvere puntando sulla mediazione tra il telegiornale di punta e l’artista capace di garantire qualità, ascolti e pubblicità. Nel pomeriggio lo stesso sito in un retroscena aveva anche sottolineato il ruolo di Monica Maggioni (“c’è il suo zampone?”, si legge nel titolo) sottolineando che non poteva non sapere: “Monica calcola tutto. Non poteva non sapere, sa sempre come cadere in piedi. Difende un suo spazio anche per mettersi contro tutto il tg”, ha raccontato una voce beninformata al sito diretto da Roberto D’Agostino sottolineando anche il futuro in bilico, con il sempre più probabile arrivo alla guida del tg di Gennaro Sangiuliano.

“Fiorello, incazzato come una biscia, non ha più intenzione di fare il suo show del mattino. Non vuole avere più a che fare né col tg della Maggioni, ispiratrice della rivolta dei giornalisti, né con Rai1. Fuortes corre ai ripari e cerca una collocazione diversa“, ha aggiunto Dagospia successivamente. Lo showman siciliano per non fornisce commenti, scegliendo la linea del silenzio. Del tema si parlerà anche nella riunione del consiglio di amministrazione Rai in programma giovedì 20.

Intanto l’Associazione Dirigenti RAI (ADRAI) ha espresso nelle scorse ore il più totale sconcerto per le dichiarazioni del CdR del Tg1 ricordando che “Fiorello è un formidabile showman e si può dire che sia un vero e proprio asset aziendale“, dai grandi show alle presenze al Festival di Sanremo fino al lancio di RaiPlay. “Il progetto di spettacolo su cui si sta lavorando sarebbe una grande operazione sia industriale che di marketing per rafforzare la fascia del mattino e di traino della edizione del Tg1 delle 8. (…) L’Adrai ha sempre evitato di esternare polemiche interne. Ma davanti a questa mancanza di visione strategica non è più possibile tacere. I dirigenti hanno la responsabilità di definire le strategie aziendali e di condurle all’obiettivo”, si legge in una nota.

Usigrai, sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, parla invece di violazioni del contratto da parte della Rai: “Lo fa quando toglie 50 minuti di informazione giornalistica al Tg1 senza consultare preventivamente l’Usigrai, unico interlocutore sindacale in materia, e senza informare il Cdr. E lo chiariamo per evitare strumentalizzazioni: il problema non è Fiorello, che in passato è sempre stato un valore aggiunto in termini di ascolti, ma il rispetto del contratto e la difesa degli spazi di informazione. (…). L’Esecutivo Usigrai farà valere in tutte le sedi i propri diritti e le proprie prerogative”.

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