Continuano le proteste del movimento internazionale accademico Scientist Rebellion che chiede, insieme ad altre realtà della coalizione ‘Unite Against Climate Failure’, azioni immediate per limitare l’impatto crescente della crisi climatica. Trenta scienziati sono finiti sotto inchiesta per violazione di proprietà privata e resistenza a pubblico ufficiale (e sono rimasti in stato di detenzione per due ore, prima di essere rilasciati) dopo la protesta avvenuta all’apertura del Vertice della Sanità Mondiale, a Berlino, domenica scorsa. Il giorno dopo, Scientist Rebellion ha protestato insieme a “Debt for Climate” davanti al Ministero delle Finanze, chiedendo la cancellazione del debito per il sud globale, mentre 18 ottobre una cinquantina di ricercatori hanno bloccato l’ingresso del Ministero Federale dei Trasporti e delle Infrastrutture Digitali a Berlino per chiedere l’immediata decarbonizzazione del settore dei trasporti. Un’altra delle azioni di protesta programmate per due settimane e che vedono coinvolti anche attivisti italiani.

La protesta al ministero tedesco dei Trasporti – Attorno alle 7.30, trenta ricercatori di Scientist Rebellion hanno bloccato l’ingresso del Ministero, mentre un’altra ventina hanno bloccato le strade attorno. Gli accademici, arrivati in Germania da dodici paesi europei, hanno incollato articoli scientifici sulla crisi climatica, stampati in grande formato, sull’edificio del Ministero, chiedendo al governo di smetterla di opporsi all’introduzione di un limite di velocità nazionale e di reintrodurre il popolare biglietto da 9 euro per i trasporti pubblici. Enormi banner portati dagli scienziati, vestiti con i loro camici da laboratorio riportavano le scritte ‘Stop alla delirante stasi’, ‘Insieme contro il collasso climatico’ e ‘1.5°C = finzione politica’, mentre i ricercatori hanno rovesciato del finto sangue (acqua di barbabietola) all’entrata del ministero.

L’appello – “Chiediamo al governo tedesco l’immediata istituzione del limite di velocità a 100 km/h sulle autostrade e un costo accessibile di 9 euro per l’abbonamento ai trasporti pubblici” spiega Nana Maria Grüning, biologa molecolare all’ospedale universitario Charité di Berlino. “La proposta attuale di un biglietto da 49 euro è un passo troppo piccolo nella giusta direzione. È ben troppo caro – aggiunge Julia Schaumburg, econometrista presso la Vrije Universiteit di Amsterdam – per poter offrire un reale incentivo in modo da passare dall’auto al treno. In più, è un’iniziativa rivolta soprattutto a chi ha redditi elevati, non alle persone che più hanno bisogno di agevolazioni economiche per la loro mobilità”.

Al World Health Summit, Scholz interrotto dall’allarme incendio – Nei giorni scorsi Scientist Rebellion ha protestato davanti al Ministero delle Finanze, chiedendo la cancellazione del debito per il sud globale, insieme a Debt for Climate, tra i partner della campagna di resistenza civile in corso da metà ottobre 2022, insieme a Letzte Generation, End Fossil Occupy, e Jetzt oder Nie – Eltern gegen die Fossilindustrie (Ora o mai più – Genitori contro l’industria dei fossili). Uno dei momenti in cui si sono raggiunti i più alti livelli di tensione è stata la protesta al World Health Summit. Intorno alle 18.30, circa quaranta scienziati provenienti da tutta Europa, compresi cinque italiani, hanno bloccato l’ingresso dell’edificio della conferenza, accompagnati da attivisti del gruppo Letzte Generation (Ultima Generazione). Il cancelliere tedesco Scholz ha aperto la cerimonia della conferenza, ma il suo discorso è stato interrotto più volte da un allarme antincendio nell’edificio innescato dagli scienziati. Una protesta che ha fatto finire trenta ricercatori sotto inchiesta per violazione di proprietà privata e resistenza a pubblico ufficiale.

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