Si chiama ipoteca la garanzia che il creditore ha diritto di ricevere a fronte di un finanziamento, per tutelarsi da eventuale inadempienza da parte del debitore.
Possibile trovare l’articolo completo sul Magazine di Immobiliare.it
Come si iscrive un’ipoteca?
L’ipoteca è un atto che si formalizza in presenza di un notaio nella forma di atto pubblico, attraverso l’iscrizione nei pubblici registri.
L’ipoteca assume validità solo dopo avvenuta iscrizione ai registri di competenza del territorio in cui è situato l’immobile.
Perché si iscrive ipoteca
L’iscrizione ipotecaria garantisce:
- il diritto al creditore di procedere all’espropriazione dell’immobile concesso in garanzia, se il debitore non pagasse una o più rate;
- che il debitore d’altra parte potrà disporre subito della casa acquistata con mutuo e che, una volta estinto regolarmente il mutuo, potrà procedere alla cancellazione dell’ipoteca dai pubblici registri, che secondo quanto stabilito dal Decreto Bersani sarà un atto a carico della banca.
L’ipoteca ha una validità di 20 anni: per i mutui di durata superiore ai 20 anni, l’iscrizione dovrà essere rinnovata e sarà il creditore a rinnovare l’iscrizione ipotecaria, prima della sua scadenza.
Come si cancella l’ipoteca?
Al termine delle rate pagate del mutuo, sarà la banca a dare il via libera alla cancellazione dell’ipoteca.
Quanti tipi di ipoteche esistono?
Il Codice Civile stabilisce tre forme di ipoteca:
- Ipoteca legale. Questa forma di ipoteca è la meno diffusa e viene richiesta dal venditore all’atto della vendita di un immobile. In questo modo, il venditore ottiene una concreta garanzia rispetto al pagamento dovuto dal compratore, nel rispetto di quanto stabilito nella scrittura privata.
- Ipoteca giudiziale. Viene richiesta dal giudice in favore di un creditore, solitamente nei casi in cui sia richiesto il recupero forzato di un credito.
- Ipoteca volontaria. La più comune che si chiede in fase di mutuo ipotecario per l’acquisto di un immobile. Per essere valida, l’ipoteca deve essere superiore della metà del valore ricevuto in prestito. Esempio pratico: se si accende un mutuo di 90mila euro l’ipoteca avrà un valore di minimo 135mila euro.