Il nuovo governo italiano continuerà col sostegno a Kiev. Lo sostiene l’ambasciatore russo in Italia, Serghej Razov, nel corso di un’intervista alla Tass. Se dopo le parole di Berlusconi sull’amicizia ritrovata con Vladimir Putin e quelle del nuovo presidente della Camera, Lorenzo Fontana, su quello che ha definito un “effetto boomerang” delle sanzioni alla Russia per l’Europa, qualche dubbio era emerso, il diplomatico inviato da Mosca non si dice particolarmente fiducioso su un cambio di rotta del governo: “Finora è stata tracciata una linea per la continuazione del sostegno all’Ucraina e il rispetto delle sanzioni anti-russe. Certo, speriamo nel buon senso, ma durante la telefonata del 4 ottobre tra Meloni e Zelensky – ha osservato – è stata confermata l’intenzione del nuovo governo italiano di continuare il sostegno globale al regime di Kiev. Quindi finora non vedo alcun motivo per parlare di revisione delle priorità”.

Razov ha comunque voluto sottolineare che si tratta solo di impressioni personali e di voler aspettare le prime azioni di Roma in questo senso: “Preferisco comunque aspettare i fatti – ha aggiunto – La vittoria della coalizione di centrodestra alle recenti elezioni in Italia e le prime dichiarazioni pubbliche dei leader del nuovo governo attualmente in formazione, ovviamente, meritano attenzione e richiedono ulteriori analisi”. L’ambasciatore, sempre secondo quanto riferisce la Tass, non ha poi escluso la possibilità che vengano adottate ulteriori misure anti-russe, anche se ha ricordato che finora le sanzioni e le misure restrittive imposte contro la Russia sono state prese dal governo italiano non individualmente, ma nel quadro della linea comune concordata con l’Ue, la Nato e il G7. “Al momento, nessuna opzione può essere esclusa. Certo, speriamo nel buon senso, anche se ognuno considera il proprio come tale”.

Facendo un punto della situazione, l’ambasciatore spiega che “oggi le nostre relazioni bilaterali sono in una pausa prolungata. Non è una nostra scelta. Nonostante le continue accuse alla Russia nelle dichiarazioni di alcuni politici e dei media italiani di interferire nei processi elettorali e politici interni di questo Paese, le persone che conoscono lo stato attuale delle cose concorderanno sul fatto che la Russia non ha fatto e non sta facendo nulla che possa causare danni reali all’Italia e al suo popolo, con i quali abbiamo invariabilmente mantenuto relazioni amichevoli e reciprocamente vantaggiose“. Razov si dice infatti convinto che gli interessi fondamentali di Russia e Italia “in gran parte coincidono, sono paralleli o consonanti”. Ma certo non si può più parlare di una certa “posizione privilegiata” di Roma con un ruolo di mediazione nelle relazioni tra Mosca e l’Ue: “Risponderò brevemente no. E non si tratta di aver perso la fiducia nell’Italia e ancor più nel popolo italiano, per il quale nutriamo sincera simpatia e sentimenti amichevoli. Ma ritengo giusto astenersi da aspettative infondate e false che possono fuorviare”. I media italiani, osserva Razov, “scrivono quotidianamente informazioni parziali o inaffidabili sulla Russia e sull’operazione militare speciale in Ucraina, nello spirito della propaganda occidentale”. Anche se, secondo il diplomatico, molte persone in Italia “non hanno alcun desiderio di unirsi a questo coro anti-russo. Nel nostro lavoro, naturalmente, siamo guidati da questa Italia”.

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