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L’Iran ha fatto un passo falso con la decisione di sostenere militarmente la Russia

Negli ultimi giorni sulla stampa italiana è apparsa la notizia dei droni iraniani utilizzati dai russi nel conflitto ucraino. La notizia in sé vecchia – i droni sono stati acquistati dalla Russia circa due mesi fa, al momento della visita di Putin in Iran – conduce però a delle riflessioni che sono più incisive della notizia in sé.

Innanzitutto questo tipo di armamento ha concesso un notevole vantaggio ai russi, che hanno potuto colpire Kiev senza spostare le truppe rischiando una controffensiva.

Un altro punto da analizzare è che l’acquisto di armamenti iraniani da parte dei russi potrebbe confermare la crisi dell’industria bellica di Mosca, che dovrebbe aver subito ingenti danni a causa del conflitto e dell’utilizzo dei droni di fabbricazione turca in mano agli ucraini e non sarebbe più in grado di fornire gli armamenti necessari, soprattutto quelli ad elevata tecnologia.

Da un punto di vista strategico l’elemento sorpresa determinato dall’uso dei droni iraniani non potrà perdurare, infatti molto presto l’Ucraina si doterà di sistemi di difesa adeguati che neutralizzeranno l’attacco e l’efficacia dei droni. Ben sapendo ciò, i russi finche è possibile stanno cercando di colpire obiettivi strategici, quali le centrali elettriche, in modo da rendere la vita difficile agli ucraini e far vacillare l’immagine del governo e della leadership politica a livello interno.

Da un punto di vista politico l’ingresso dei droni nello scenario di guerra ucraino ha messo in prima linea l’Iran e questa è una grande novità, ma ancora più importante è che Teheran per la prima volta si schiera apertamente contro l’Occidente. Un Occidente che ha sempre trattato con rispetto il paese mediorientale, soprattutto in considerazione dell’accordo sul nucleare interrotto dall’amministrazione Trump.

La linea politica dell’Iran probabilmente spingerà l’Unione Europea e gli Stati Uniti a prendere una posizione chiara nei confronti dell’Iran, che in questo frangente non ha utilizzato la sua politica un po’ fumosa e si è invece rivelata totalmente, non negando il suo coinvolgimento nella guerra che lambisce l’Unione Europea. Tra i tanti punti da sottolineare, il fatto che questa nuova linea di strategia politica iraniana avviene in un momento molto delicato per il paese che è scosso dalle continue manifestazioni di piazza che stanno interessando tutti gli ambienti sociali. Quindi le decisioni degli occidentali potrebbero riguardare anche sanzioni per il mancato rispetto dei diritti umani e della libertà personali.

In questo quadro si aggiungono le azioni poste in essere dall’Ucraina che ha fatto appello ad Israele perché le fornisca i sistemi di difesa contro droni e missili. Israele dal canto suo ha tutti gli interessi a dimostrare all’Occidente che quello che ha sempre proclamato, ossia la pericolosità militare dell’Iran, erano rischi concreti.

Questa è la prima volta che l’Iran sbaglia il suo approccio all’Occidente dimostrando, in un momento storico molto delicato sia per il conflitto russo-ucraino sia per la pendente questione nucleare, che probabilmente le preoccupazioni espresse nei suoi confronti dai paesi del Golfo a causa della sua politica aggressiva e la sua dotazione militare non erano infondate.

Con la decisione di sostenere militarmente la Russia, Teheran ha fatto un passo falso e ha perso credito presso l’Occidente, che ora è chiamato a prendere decisioni chiare e concrete.