Secondo il canale tv BfmTv il movente è una lite della clochard con la madre della bambina, la custode del palazzo dove sarebbe avvenuto l'omicidio. Davanti alle forze dell'ordine, la sospettata ha detto: "Non mi fa né caldo né freddo. Anch’io sono stata violentata e ho visto i miei genitori morire davanti a me"
Una donna ha confessato l’omicidio di Lola Daviet, la dodicenne trovata senza vita in un baule nel XIX arrondissement di Parigi lo scorso 15 ottobre. Si tratta di Dhabia B., clochard di 24 anni: l’emittente francese Europe 1 riporta che la bambina è stata anche violentata e torturata. La senzatetto è stata filmata dalle telecamere di sicurezza mentre entrava insieme a Daviet nella casa dove poi la piccola è stata trovata morta. “Non mi fa né caldo né freddo. Anch’io sono stata violentata e ho visto i miei genitori morire davanti a me”, ha detto durante la confessione, avvenuta a telecamere spente secondo Europe 1. Il movente – per il canale tv BfmTv – è una lite della clochard con la madre della bambina, la custode del palazzo. La donna non avrebbe voluto darle il pass per entrare nello stabile.
Tra le 15:17, ora in cui Dhabia e Daviet sono entrate in casa, e le 16:48 la bambina sarebbe stata portata dalla clochard nell’appartamento della sorella: lì, ha confessato la donna durante la quarta udienza per la custodia cautelare, si è consumato l’omicidio. Secondo la ricostruzione, Daviet sarebbe stata aggredita sessualmente e uccisa mentre si trovava nella doccia. Solo in seguito Dhabia ha colpito con un paio di forbici il collo della bambina. Gli inquirenti hanno spiegato che il cadavere è stato trovato con braccia e gambe legate: sui piedi le scritte “0” e “1”. “Il sospettato non ha precedenti penali”, riporta il quotidiano Le Figaro. Lo scorso 21 agosto è stata fermata dalle forze dell’ordine in aeroporto e le era stato notificato l’obbligo di lasciare il paese perché aveva il permesso di soggiorno scaduto.