Attualità

Arisa: “Il punto più basso della mia vita? Ho avuto un fidanzato molto bello che proponevo alle altre ragazze perché mi sembrava che fosse triste con me”

La cantante si è confessata sul tema della salute mentale nel format di Netflix Italia, “Parliamone”. Un racconto sincero tra relazioni d'amore, l'elogio della semplicità e della gioia, l'arrivo del successo e “l'incredulità di piacere a tutti”

Gioie e dolori, amore e delusioni. Arisa si racconta a cuore aperto nel nuovo episodio di “Parliamone”, il format YouTube di Netflix Italia. Il panel è condotto da Daniele Mencarelli, autore del libro da cui è tratta la serie “Tutto chiede salvezza”, con lui ad affrontare la tematica della salute mentale, oltre alla professoressa di “Amici di Maria De Filippi”, ci sono anche Federico Cesari, protagonista della serie Netflix, l’influencer Alessia Lanza e lo psicoterapeuta Luca Mazzucchelli. Arisa si è raccontata senza filtri e ha ammesso: “Molte persone dicono di me che sono matta. In realtà guardandomi intorno mi trovo molto più sana di tante cose che vedo e sento. Prima mi feriva che le persone potessero considerarmi meno credibile perché considerata ‘pazzarella’. Adesso mi sto impegnando a comprendere che le persone che ho di fronte non sono tutte uguali e con ognuno di loro mi devo confrontare in maniera diversa perché tutti possano capirmi”. L’artista ha poi rivelato qual è stato il punto più basso della sua vita: “Per un periodo ho avuto in fidanzato che era molto bello e amavo tanto. Però continuavo a proporlo a tutte le ragazze belle che vedevo (e nel nostro ambiente ce ne sono tante) perché mi sembrava che fosse triste con me e che non era felice. Quando vedevo che tra lui e una bellissima ragazza poteva esserci qualcosa, dicevo che era un mio amico e non il mio fidanzato e lo proponevo come fossi sua mamma. Mi sempre sono sentita non in grado di costruire la felicità degli altri e mi sono sempre fatta andare molto bene tutto… Ed è sbagliato”. Poi Arisa ha affrontato il concetto di felicità: “Conosco persone che della loro vita non hanno fatto grandi capolavori esteriori, ma hanno fatto di un pezzo di terra il loro capolavoro. Ho visto persone felici e ho sentito l’amore vero tra persone che non avevano le finestre in casa. Secondo me sono le troppe cose che ci distraggono dalla felicità reale. Noi abbiamo già dentro un bel contenitore di gioia e dovremmo gioire delle piccolissime cose. La verità è che noi abbiamo paura di lasciare la nostra zona di comfort. Oggi mi sveglio e mi accordo che mi stanno strette tutte le cose che faccio e le cose che mi rendono felici sono altre. Bene, come faccio a mollare tutto ciò che ho costruito in questi anni?”. Arisa ha imparato anche a relazionarsi con chi si trova davanti: “Penso che ogni persona possa avere un pensiero su di te che possa essere positivo o negativo. Mi capita di stabilire subito dei rapporti di simpatia ma anche di antipatia con le persone che incontro. Poi mi sono resa conto di molte cose anche dopo, quando è arrivato il successo. La popolarità è arrivata proprio quando non cercavo più nulla. Per questa mia diversità era molto difficile scorgere l’amore sotto il letto degli altri. Dopo Sanremo tutti quanti mi amavano. All’inizio tendevo molto a isolarmi e a non fidarmi poi piano piano come tutte le scarpe alla fine te le fai entrare e trovi il modo di camminarci e anzi ringrazi la vita, perché pensi di essere una persona privilegiata”.