Campionato del mondo di Formula E 2023, la tappa di Roma si terrà a luglio
Salta il gran premio di Seul, entrano quelli di Città del Capo, Hyderabad e San Paolo. Confermato il doppio round nel circuito romano dell'Eur anche per la nona stagione, ma quest'anno la gara si svolgerà in piena estate
Nel 2023 le monoposto elettriche della Gen3 correranno ancora, per una doppia gara, sul circuito urbano dell’Eur, ma per la prima volta lo faranno in estate. La nona stagione dell’E-Prix, infatti, si terrà secondo un calendario delle tappe completamente aggiornato: tanto per cominciare, quella a Diriyah non sarà più la tappa di apertura del campionato FIA bensì la seconda, mentre il testimone passerà a Città del Messico, che ospiterà l’evento il prossimo 14 gennaio 2023.
A Roma, invece, si terrà il penultimo doppio round della stagione 2022/2023 nel weekend del 15 e 16 luglio, quindi non più in aprile come nelle scorse quattro edizioni: per un discorso di competitività di gioco, ma anche di pura organizzazione dell’evento, che nel periodo estivo dovrebbe trovare una gestione facilitata del traffico cittadino.
Dopo Messico e Arabia Saudita, per la terza tappa del’l11 febbraio sarà la volta dell’India, per la prima volta, con Hyderabad, cui seguirà il quinto appuntamento, (per un’altra prima volta) a Città del Capo, in Sudafrica, il 25 febbraio: “non vediamo l’ora di vedere le futuristiche auto da corsa Gen3 gareggiare nell’iconico scenario naturale della Table Mountain” ha detto Alberto Longo, co-fondatore e Chief Championship Officer della Formula E. Nel calendario, ancora in fase di aggiornamento – mancano ancora le tappe 10 e 13, anche San Paolo, Berlino, Monaco, Jakarta e Londra a chiudere, il 29 e 30 luglio.
La tappa di Seul, invece, è definitivamente saltata per problemi legati ai lavori di ristrutturazione dello Stadio Olimpico della città che, in qualche modo, impediscono all’organizzazione della Formula E di tornare ad allestire il circuito nella capitale coreana, ha spiegato ancora Longo, aggiungendo anche di essere alla ricerca di “altre opzioni in Corea del Sud per sostituire questa sede”.