L’imprenditore Artem Uss, figlio di Alexander Uss, governatore della regione di Krasnoyarsk, è stato arrestato a Milano Malpensa lo scorso 17 ottobre su richiesta degli Stati Uniti. La notizia è stata diffusa dall’ambasciata della Federazione russa su Facebook. L’uomo sarebbe accusato con altri quattro cittadini russi e due venezuelani di elusione delle sanzioni e riciclaggio di denaro. “La fornitura di prodotti petroliferi, attrezzature pubbliche e mezzi tecnici, liberamente venduti e acquistati in tutto il mondo, viene improvvisamente dichiarata illegale dalle autorità americane. Come mai? Solo perché è fatto per il bene della Russia. La connotazione politica di queste accuse è ovvia”, ha scritto il governatore Alexander Uss su Telegram. Uss è stato bloccato mentre si stava imbarcando su un volo diretto a Istanbul (Turchia) in esecuzione di mandato di arresto internazionale emesso dal Dipartimento di Giustizia americano con l’accusa di aver ottenuto tecnologia militare da società statunitensi e di aver contrabbandato milioni di barili di petrolio e riciclato decine di milioni di dollari per oligarchi russi.

“Entro 45 giorni gli Stati Uniti sono tenuti a fornire alla giustizia italiana il fascicolo con la formulazione del capo di imputazione, che deve essere esaminato entro 6 mesi”, scrive ancora l’ambasciata russa in Italia, aggiungendo che Uss “non ha espresso lamentele sulle condizioni di detenzione. Il Consolato Generale della Federazione Russa a Milano ha già tenuto due incontri con Artem Uss, e mantiene un costante contatto con il suo avvocato italiano e intende continuare a seguire da vicino questa situazione”, conclude la nota dell’ambasciata russa. L’imprenditore si trova ora nel carcere di Busto Arsizio ha precisato a LaPresse il suo avvocato Vinicio Nardo: al momento il legale è in attesa degli atti che conterranno le accuse precise per cui gli Usa hanno chiesto l’estradizione. “Quanto l’ho sentito era ovviamente prostrato, come chiunque si trovi in galera”.

Gli altri stranieri coinvolti sono quattro russi e due commercianti di petrolio di nazionalità venezuelana. In base all’accusa con 12 capi d’imputazione, sono stati accusati i russi Yury Orekhov, Svetlana Kuzurgasheva, Timofey Telegin e Sergey Tulyakov, e i commercianti di petrolio venezuelani Juan Fernando Serrano Ponce e Juan Carlos Soto. Come riferisce la Tass. Per gli inquirenti americani gli imputati sono coinvolti nell’”orchestrazione di un complesso sistema per ottenere illegalmente tecnologia militare statunitense e petrolio sanzionato dal Venezuela”. Secondo il Dipartimento di Giustizia Usa, Orekhov e Uss sono stati arrestati rispettivamente in Germania e in Italia il 17 ottobre e saranno sottoposti a procedura di estradizione. Se condannati, gli imputati rischiano un massimo di 30 anni di carcere. L’amministrazione statunitense ha ampliato l’elenco delle sanzioni anti-russo, aggiungendo un cittadino russo e due società con sede in Germania e negli Emirati Arabi Uniti a lui affiliate, ha dichiarato il Dipartimento del Tesoro statunitense. “Oggi, in coordinamento con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e il Federal Bureau of Investigation (FBI), l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha designato una rete russa che si procurava tecnologie militari e sensibili a doppio uso da produttori statunitensi e le forniva a utenti finali russi”, ha dichiarato. Le persone designate oggi sono il cittadino russo Yury Orekhov e due delle sue società, Nord-Deutsche Industrieanlagenbau GmbH (NDA GmbH) e Opus Energy Trading LLC (Opus Energy Trading).

La Corte d’Appello di Milano ha convalidato l’arresto dell’imprenditore russo Artem Uss e venerdì davanti al giudice della quinta penale d’appello Roberto Peroni Ranchet, è fissata l’audizione di Uss nella quale, in sostanza, gli verrà chiesto se ritiene di dare il consenso o meno all’estradizione. In caso negativo ci vorranno alcune settimane per la conclusione del procedimento di estradizione. La difesa potrà chiedere, nel frattempo, una misura meno afflittiva del carcere, come i domiciliari.

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