Incollati alle auto di lusso, perché “Volkswagen ritarda le sue azioni sul clima, anche se migliaia di persone stanno morendo”. Quindici membri di Scientist Rebellion – movimento ambientalista di resistenza non violenta, composto da scienziati e ricercatori da tutto il mondo – nella notte del 20 ottobre 2022, hanno occupato il centro espositivo di Porsche (azienda di Volkswagen) a Wolfsburg, in Germania. Per ore nove di loro sono rimasti incollati ai modelli nel padiglione in segno di protesta: hanno chiesto al Ceo di Volkswagen di lavorare per limitare la velocità massima delle auto a 100 km/h in tutta la Germania. Un provvedimento necessario per ridurre le emissioni di gas serra annuali di 5,4 tonnellate, secondo gli scienziati. Gli attivisti sono stati portati via da Porsche stamattina, per poi essere trasferiti in centrale. Per la loro azione rischiano pesanti azioni legali. Sono infatti accusati di trespassing e danneggiamento di proprietà.

La protesta segue l’azione di mercoledì nell’Autostadt, sempre in polemica con “il più grande produttore europeo di auto europeo. Volkswagen, secondo gli accademici di Scientist Rebellion, è responsabile di “un’enorme quantità di anidride carbonica”, con gravi conseguenze sul clima di tutto il mondo.“I rapporti scientifici non bastano, mi sono incollata al Padiglione Porsche per esprimere la gravità della nostra situazione”, afferma Marta Matos, biologa computazionale. “Volkswagen ci ha mentito sugli effettivi livelli di emissioni dei suoi motori diesel e continua a mentire quando afferma che avrà emissioni zero entro il 2050. – aggiunge Gianluca Grimalda, psicologo sociale del Kiel Institute for the World Economy, che resta incollato al Padiglione Porsche e in sciopero della fame – Deve smettere di fare greenwashing, così ritarda un’azione urgente per il clima”.

Articolo Successivo

Rigassificatore Piombino, via libera della Conferenza dei servizi. Ferrari: “Ricorso al Tar”. Giani: “Controlleremo la sicurezza”

next