Il gruppo farmaceutico statunitense Pfizer intende quadruplicare il prezzo del vaccino contro il Covid prodotto insieme alla tedesca BioNtech. Il costo della dose salirebbe fino a 110-130 dollari (113-133 euro) in concomitanza con la fine del programma di acquisti da parte del governo Usa. L’azienda afferma che il vaccino continuerà ad essere fornito gratuitamente alle persone che dispongono di un’assicurazione sanitaria privata o che ricadono sotto qualche programma di copertura sanitaria governativo. L’annuncio era atteso dai mercati che, a fronte di un calo della domanda di dosi, avevano previsto che i produttori avrebbero dovuto aumentare sensibilmente i costi per riuscire a raggiungere i target di bilancio per il 2023 ed oltre. Tuttavia l’incremento di prezzo annunciato va oltre le previsione. “Ci attendevamo un prezzo di 50 dollari a dose. Il nuovo listino può portare ad un incremento dei ricavi fino a 3 miliardi di dollari l’anno” hanno scritto gli analisti della banca statunitense Wells Fargo.
Attualmente il governo statunitense paga 30 dollari a dose, a fronte di un costo di produzione che viene stimato di pochi dollari. La fase di sviluppo dei vaccini è stata sostenuto in modo significativo da contributi pubblici, sia in forma di sussidi governativi diretti come nel caso di BioNtech, sia con la stipula di contratti di fornitura ancora prima che il vaccino fosse validato e pronto. Nel 2021 i vaccini hanno permesso a Pfizer di raddoppiare i ricavi portandoli a 81 miliardi di dollari stimando per il 2023 ulteriori incassi per 32 miliardi. “Pensiamo che il nuovo prezzo del vaccino rifletta la sua efficacia e i costi per produrlo e che il costo non rappresenterà una barriera all’accesso per i pazienti”, ha affermato la dirigente della casa farmaceutica Angela Lukin. Il passaggio al mercato privato del vaccino dovrebbe avvenire nella prima parte del 2023.