Il tribunale di Torino ha deciso: Piero Chiambretti dovrà continuare a versare un assegno mensile di 3mila euro per il mantenimento della figlia. Nei mesi scorsi il conduttore torinese aveva chiesto un taglio deciso della somma da pagare, scendendo a 800 euro al mese, sostenendo tramite i suoi legali che la sua capacità reddituale era notevolmente peggiorata. “Al contrario, secondo gli accertamenti del tribunale di Torino, non c’è stato alcun peggioramento nella sua condizione reddituale tale da giustificare la riduzione dell’importo fissato dai giudici spezzini”, scrive La Stampa riferendosi a quanto stabilito nel 2016 dai giudici di La Spezia, dove era stata decisa la causa di separazione tra lo showman torinese e la ex compagna Federica Laviosa.
Proprio quest’ultima, “accusata” da Chiambretti di aver “utilizzato il contributo anche per le sue esigenze personali”, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Stampa, destinate a fare clamore. “Non ci sono bottiglie da stappare né da far festa. Mi interessa solo il bene di mia figlia. Piero? Gli auguro di essere felice, perché con il rancore e l’odio ci si avvelena e basta”, dice la donna che aveva conosciuto Chiambretti nel 2008, quando aveva 23 anni e faceva uno stage nella produzione del programma Markette. Una storia che ha innescato gossip e malelingue, cui lei risponde così: “In molti hanno insinuato, eppure io economicamente non ho mai avuto bisogno di lui. Né prima, né dopo”. Poi entra nel dettaglio del rapporto con il conduttore e dice di non avere rimorsi, poi però aggiunge: “Ora che sono una donna adulta, posso dire che l’amore è un’altra cosa. Nei suoi confronti ero dipendente affettivamente. Mi sono trovata giovanissima in un mondo che non era il mio. Nel nostro rapporto ci credevo e infatti abbiamo avuto una bambina. Pensi che non abbiamo vissuto insieme, neanche un giorno. Non voleva la famiglia del Mulino Bianco. Ma l’amore è rispetto e complicità, è parlarsi. È tante cose che la nostra relazione non era”.
Ma non è tutto perché nell’intervista arriva a definire “non sano” il rapporto con Chiambretti, parlando di “dipendenza affettiva, di accondiscendenza”. Oggi però si dice dispiaciuta che lei e il suo ex, che si parlano solo attraverso legali e carte bollate, siano arrivato a odiarsi “e strumentalizzare le situazioni per colpirmi non lo trovo corretto. Perché su una cosa non ho dubbi: “Questa guerra è stata iniziata solo per attaccare me”. La risposa di Piero Chiambretti? Diplomatica ma comunque netta. “Prendo atto della sentenza. Ovviamente, cercherò di fare appello. Vorrà dire che per il momento continuerò a mantenere con grande piacere mia figlia. D’altronde, non ho mai pensato di non mantenerla al meglio delle mie possibilità. E con lei cerco di mantenere al meglio anche la mamma”. Intanto la sua legale, l’avvocato Benedetta Azzurra Baggi, prepara le carte per il ricorso.