“Esito positivo per la collocazione della nave rigassificatrice a Piombino“. Ad annunciarlo è il presidente della Toscana Eugenio Giani, in quanto commissario straordinario per il progetto, dopo la seduta conclusiva della Conferenza dei servizi a Firenze che si è espressa “con parere favorevole con prescrizioni“. Giani ha spiegato che le prescrizioni riguardano “la sicurezza, la compatibilità ambientale e la prevenzione di tutto ciò che possa comportare danni”. La conferenza dei servizi ha previsto che “la nave rimarrà in esercizio per tre anni ed entro 45 giorni, per prescrizione assoluta, Snam deve indicare dove montare la piattaforma offshore”. Il prossimo step prevede che la giunta regionale approvi il memorandum Piombino – la proposta di intesa con il governo che contiene le misure compensative richieste dalla Regione Toscana – e dopo Giani potrà rilasciare l’autorizzazione. Secondo quanto dichiarato dal presidente della regione Toscana, le prescrizioni non ritarderanno il cronoprogramma e il rigassificatore sarà in funzione dalla prossima primavera. Tutti i 35 enti chiamati ad esprimersi sull’autorizzazione all’opera, ad eccezione del sindaco Francesco Ferrari e il Comune di Piombino, si sono espressi favorevolmente.

Dopo la seduta della Conferenza dei servizi Ferrari ha confermato l’intenzione di fare ricorso al Tar, accusando Giani di non aver mai “dimostrato di essere disposto a valutare nel merito il progetto e le relative criticità, come invece avrebbe dovuto responsabilmente fare”. Ha poi aggiunto: “L’iter, così impostato, è profondamente manchevole”. Ferrari ha ricordato come molti studi tecnici evidenziano che “la collocazione del rigassificatore nel porto di Piombino è dannosa per il territorio e rappresenta un pericolo per la città e i cittadini”, spiegando che “il pericolo per l’incolumità dei cittadini non può essere oggetto di compensazioni e crea un precedente pericoloso”. Il sindaco di Piombino contesta anche il memorandum e ha sostenuto si tratti di “un documento che non è pienamente coerente con le esigenze del territorio, includendo anche opere già finanziate e, in alcuni casi, già in corso di realizzazione mentre ne esclude altre ben più urgenti”. In seguito alla Conferenza circa cento esponenti dei comitati contro il rigassificatore ha manifestato con striscioni, cartelli e scandendo slogan.

Nel frattempo, Giani ha ribadito la sua posizione sostenendo la necessità del rigassificatore anche per contrastare l’aumento del costo dell’energia. “Ci sono 60 milioni di italiani che non vogliono vedere la bolletta salire e moltissime imprese che rischiano di fallire”. Il presidente della Toscana si è assunto la responsabilità della decisione, inviando Ferrari a lavorare “con me per chiedere al governo la realizzazione delle opere necessarie per il territorio”. Il governatore ha spiegato la decisione della Conferenza e ha ricordato che “a Piombino c’è un porto da duemila anni e al suo interno sorge una banchina, realizzata dalla Regione Toscana spendendo centodieci milioni di euro, al momento sostanzialmente sottoutilizzata”. Circa la sicurezza dell’impianto, Giani ha assicurato che ci saranno frequenti “controlli e monitoraggi” e che verrà verificata la “compatibilità ambientale affinché non si danneggino le attività oggi svolte”. Il presidente della Toscana ha concluso ricordando che “la piattaforma off-shore, dove la nave continuerà ad operare per i successivi ventidue anni, non sarà allestita davanti a Piombino o nel golfo di Follonica”.

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