Su cento comunità energetiche già operative, in fase di attivazione o in progetto, solo sedici sono riuscite ad arrivare a completare l’intero iter di attivazione presso il Gestore dei Servizi energetici e di queste appena tre hanno ricevuto i primi incentivi statali. In vista della formazione del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, Legambiente – dati alla mano – fa il punto della situazione nel nuovo approfondimento sui “I blocchi allo sviluppo delle comunità energetiche”. Come ha raccontato di recente ilfattoquotidiano.it, i problemi sono diversi: ritardi, lungaggini burocratiche, la mancanza o i ritardi nel ricevimento degli incentivi da parte del MiTe, il ritardo di Arera sull’emanazione delle regole attuative, oltre alle difficoltà nel ricevere le informazioni necessarie a identificare l’ambito di sviluppo delle CER e ai preventivi onerosi per allacci alla rete. Legambiente ha chiesto alle comunità che stanno seguendo o hanno già ultimato la procedura di registrazione presso il portale del GSE a che punto fossero.
Il punto sulle comunità rinnovabili: solo tre hanno ricevuto gli incentivi – Sulle 100 comunità energetiche che l’associazione ha mappato sul portale in tre anni (sino a giugno 2022), sono 45 quelle in fase ancora ‘embrionale’, 55 si trovano più avanti nell’iter di realizzazione fra chi è legalmente costituito, chi ha già realizzato gli impianti e chi sta seguendo o ha già terminato la procedura di registrazione presso il portale del GSE. Legambiente ha chiesto a queste ultime di raccontare quale fosse la situazione. Delle 44 realtà che hanno risposto su 55 totali, solo 16 hanno dichiarato di essere riuscite ad arrivare a completare l’iter di attivazione presso il GSE e sono operative, mentre appena tre realtà (la comunità energetica di Vitulano, il Residence Cicogna e un autoconsumatore collettivo di ACEA Pinerolese) hanno ricevuto tramite bonifico la prima tranche di incentivi statali. Le restanti 28 comunità energetiche sulle 44, invece, stanno incontrando difficoltà burocratiche o sono in attesa del completamento dell’iter normativo con le nuove regole.
Il caso eclatante della Comunità di Napoli Est – Tra queste anche la Comunità Energetica Solidale di Napoli Est. È stata prima sottoposta al blocco causato della Sovrintendenza ai Beni Culturali “che ha impiegato mesi – racconta Legambiente – prima di concedere il nulla osta all’impianto fotovoltaico da 53 kW posizionato sul tetto della Fondazione Famiglia di Maria”, e poi alla farraginosità dell’iter di registrazione presso il portale del GSE che deve ancora dare il riconoscimento di operatività alla CERS. “In particolare – spiega l’associazione – la mancanza di un solo documento, facilmente richiedibile mettendo in sospeso la pratica come previsto, ha visto il diniego del riconoscimento e la necessità di ricominciare l’iter burocratico di richiesta registrazione.
Il risparmio in bolletta – “Nessun ritardo è più tollerabile” commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, secondo cui “per permettere il pieno sviluppo di queste realtà, è necessario e urgente non solo accelerare il processo di pubblicazione delle regole attuative di Arera, le cui consultazioni si sono chiuse lo scorso 29 settembre, ma occorre anche accelerare sulla partita degli incentivi su cui chiediamo al prossimo nuovo Governo di lavorare da subito”. I problemi e i ritardi fin qui raccontati, che si uniscono al caro bollette e all’aumento generalizzato dei costi, sono l’emblema di una situazione che rischia di diventare socialmente pericolosa. “È assurdo come nel nostro Paese nonostante tutti parlino di comunità energetiche ci siano ancora tutti questi ritardi. La legislatura – spiega Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – si sarebbe dovuta chiudere con l’iter normativo concluso, considerando che le comunità energetiche sono, insieme all’efficienza energetica, tra le migliori strade per combattere caro energia e crisi sociale”. Uno studio di Elemens e Legambiente stima, infatti, un risparmio medio per la bolletta elettrica fino al 25% “fermo restando – spiega l’associazione – che ogni comunità energetica può strutturare il proprio comparto tecnologico (potenza installata, impianti di accumulo, smartgrid, etc.) per puntare a percentuali ben più elevate, come dimostrano alcune esperienze di autoconsumo collettivo sviluppate nel pinerolese”.
Mesi per avere le informazioni – Tra le difficoltà che sta incontrando, ad esempio, CommOn Light, la comunità energetica del piccolo Comune siciliano di Ferla, c’è il ritardo del distributore locale di energia elettrica nel fornire le informazioni sul perimetro della cabina secondaria di trasformazione “che ha deciso di dare riscontro ai ferlesi – racconta Legambiente – solamente dopo essere stata sollecitato da un legale rappresentate mobilitato dall’amministrazione comunale”. Criticità, queste, sperimentate sistematicamente anche da Regalagrid Europe Srl, impegnata nello sviluppo di una decina di comunità energetiche, fra cui una solamente in regime di incentivazione, il Residence Cicogna. Sono almeno cinque le comunità energetiche che hanno dichiarato di aver atteso mesi per capire se le utenze dei possibili membri ricadono sotto la stessa cabina secondaria o primaria. Un particolare non da poco: chi fa parte di una comunità finora doveva essere collegato alla stessa cabina secondaria della rete elettrica, dunque trovarsi al massimo a qualche centinaia di metri di distanza, mentre con le nuove regole bisognerà essere collegati alla stessa cabina primaria che consente di includere più soggetti coprendo anche diversi Comuni.
Criticità e ritardi – Ma a bloccare CommOn Light è anche “l’attuale e ingiustificato ritardo da parte del GSE nell’erogare l’incentivo in favore della comunità energetica” che risulta regolarmente operativa ormai da più di sei mesi, come certifica lo stesso gestore. Cinque comunità energetiche fra quelle interpellate da Legambiente, poi, dichiarano di aver sospeso i lavori in attesa della pubblicazione dei decreti attuativi del MiTe e, in particolare, dei nuovi incentivi. “E anche qui, i ritardi sono titanici” commenta Legambiente. L’Articolo 8 del decreto legislativo 199/2021 indicava, infatti, 180 giorni per aggiornare i meccanismi di incentivazione, quindi entro maggio 2022. Purtroppo, dei nuovi incentivi neanche l’ombra. Ritardi gravi, sottolinea Legambiente, che si stanno ripercuotendo sulle numerose esperienze nate e in procinto di nascere, che non hanno modo di effettuare stime precise sui tempi di ritorno dell’investimento e sui benefici economici per gli utenti. Fra queste, la Comunità Energetica Rinnovabile ‘Verso il Futuro’ nel sud del Lazio. Discorso analogo per le nascenti comunità energetiche di Blufi e Ragusa, in Sicilia.
Ambiente & Veleni
Rinnovabili, le comunità energetiche al palo. Su 100 solo 16 hanno completato il loro iter. Legambiente: “Governo si muova sui ritardi”
Consentono un risparmio medio in bolletta fino al 25%, ma la burocrazia le blocca. Solo 3 hanno ricevuto gli incentivi statali. I ritardi uniti al caro bollette e all’aumento dei costi aumentano il rischio di una situazione socialmente pericolosa. Il caso eclatante della Comunità di Napoli Est, la prima bloccata dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali
Su cento comunità energetiche già operative, in fase di attivazione o in progetto, solo sedici sono riuscite ad arrivare a completare l’intero iter di attivazione presso il Gestore dei Servizi energetici e di queste appena tre hanno ricevuto i primi incentivi statali. In vista della formazione del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, Legambiente – dati alla mano – fa il punto della situazione nel nuovo approfondimento sui “I blocchi allo sviluppo delle comunità energetiche”. Come ha raccontato di recente ilfattoquotidiano.it, i problemi sono diversi: ritardi, lungaggini burocratiche, la mancanza o i ritardi nel ricevimento degli incentivi da parte del MiTe, il ritardo di Arera sull’emanazione delle regole attuative, oltre alle difficoltà nel ricevere le informazioni necessarie a identificare l’ambito di sviluppo delle CER e ai preventivi onerosi per allacci alla rete. Legambiente ha chiesto alle comunità che stanno seguendo o hanno già ultimato la procedura di registrazione presso il portale del GSE a che punto fossero.
Il punto sulle comunità rinnovabili: solo tre hanno ricevuto gli incentivi – Sulle 100 comunità energetiche che l’associazione ha mappato sul portale in tre anni (sino a giugno 2022), sono 45 quelle in fase ancora ‘embrionale’, 55 si trovano più avanti nell’iter di realizzazione fra chi è legalmente costituito, chi ha già realizzato gli impianti e chi sta seguendo o ha già terminato la procedura di registrazione presso il portale del GSE. Legambiente ha chiesto a queste ultime di raccontare quale fosse la situazione. Delle 44 realtà che hanno risposto su 55 totali, solo 16 hanno dichiarato di essere riuscite ad arrivare a completare l’iter di attivazione presso il GSE e sono operative, mentre appena tre realtà (la comunità energetica di Vitulano, il Residence Cicogna e un autoconsumatore collettivo di ACEA Pinerolese) hanno ricevuto tramite bonifico la prima tranche di incentivi statali. Le restanti 28 comunità energetiche sulle 44, invece, stanno incontrando difficoltà burocratiche o sono in attesa del completamento dell’iter normativo con le nuove regole.
Il caso eclatante della Comunità di Napoli Est – Tra queste anche la Comunità Energetica Solidale di Napoli Est. È stata prima sottoposta al blocco causato della Sovrintendenza ai Beni Culturali “che ha impiegato mesi – racconta Legambiente – prima di concedere il nulla osta all’impianto fotovoltaico da 53 kW posizionato sul tetto della Fondazione Famiglia di Maria”, e poi alla farraginosità dell’iter di registrazione presso il portale del GSE che deve ancora dare il riconoscimento di operatività alla CERS. “In particolare – spiega l’associazione – la mancanza di un solo documento, facilmente richiedibile mettendo in sospeso la pratica come previsto, ha visto il diniego del riconoscimento e la necessità di ricominciare l’iter burocratico di richiesta registrazione.
Il risparmio in bolletta – “Nessun ritardo è più tollerabile” commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, secondo cui “per permettere il pieno sviluppo di queste realtà, è necessario e urgente non solo accelerare il processo di pubblicazione delle regole attuative di Arera, le cui consultazioni si sono chiuse lo scorso 29 settembre, ma occorre anche accelerare sulla partita degli incentivi su cui chiediamo al prossimo nuovo Governo di lavorare da subito”. I problemi e i ritardi fin qui raccontati, che si uniscono al caro bollette e all’aumento generalizzato dei costi, sono l’emblema di una situazione che rischia di diventare socialmente pericolosa. “È assurdo come nel nostro Paese nonostante tutti parlino di comunità energetiche ci siano ancora tutti questi ritardi. La legislatura – spiega Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – si sarebbe dovuta chiudere con l’iter normativo concluso, considerando che le comunità energetiche sono, insieme all’efficienza energetica, tra le migliori strade per combattere caro energia e crisi sociale”. Uno studio di Elemens e Legambiente stima, infatti, un risparmio medio per la bolletta elettrica fino al 25% “fermo restando – spiega l’associazione – che ogni comunità energetica può strutturare il proprio comparto tecnologico (potenza installata, impianti di accumulo, smartgrid, etc.) per puntare a percentuali ben più elevate, come dimostrano alcune esperienze di autoconsumo collettivo sviluppate nel pinerolese”.
Mesi per avere le informazioni – Tra le difficoltà che sta incontrando, ad esempio, CommOn Light, la comunità energetica del piccolo Comune siciliano di Ferla, c’è il ritardo del distributore locale di energia elettrica nel fornire le informazioni sul perimetro della cabina secondaria di trasformazione “che ha deciso di dare riscontro ai ferlesi – racconta Legambiente – solamente dopo essere stata sollecitato da un legale rappresentate mobilitato dall’amministrazione comunale”. Criticità, queste, sperimentate sistematicamente anche da Regalagrid Europe Srl, impegnata nello sviluppo di una decina di comunità energetiche, fra cui una solamente in regime di incentivazione, il Residence Cicogna. Sono almeno cinque le comunità energetiche che hanno dichiarato di aver atteso mesi per capire se le utenze dei possibili membri ricadono sotto la stessa cabina secondaria o primaria. Un particolare non da poco: chi fa parte di una comunità finora doveva essere collegato alla stessa cabina secondaria della rete elettrica, dunque trovarsi al massimo a qualche centinaia di metri di distanza, mentre con le nuove regole bisognerà essere collegati alla stessa cabina primaria che consente di includere più soggetti coprendo anche diversi Comuni.
Criticità e ritardi – Ma a bloccare CommOn Light è anche “l’attuale e ingiustificato ritardo da parte del GSE nell’erogare l’incentivo in favore della comunità energetica” che risulta regolarmente operativa ormai da più di sei mesi, come certifica lo stesso gestore. Cinque comunità energetiche fra quelle interpellate da Legambiente, poi, dichiarano di aver sospeso i lavori in attesa della pubblicazione dei decreti attuativi del MiTe e, in particolare, dei nuovi incentivi. “E anche qui, i ritardi sono titanici” commenta Legambiente. L’Articolo 8 del decreto legislativo 199/2021 indicava, infatti, 180 giorni per aggiornare i meccanismi di incentivazione, quindi entro maggio 2022. Purtroppo, dei nuovi incentivi neanche l’ombra. Ritardi gravi, sottolinea Legambiente, che si stanno ripercuotendo sulle numerose esperienze nate e in procinto di nascere, che non hanno modo di effettuare stime precise sui tempi di ritorno dell’investimento e sui benefici economici per gli utenti. Fra queste, la Comunità Energetica Rinnovabile ‘Verso il Futuro’ nel sud del Lazio. Discorso analogo per le nascenti comunità energetiche di Blufi e Ragusa, in Sicilia.
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Roma, 10 mar. (Adnkronos) - Statkraft, primo produttore di energia rinnovabile d’Europa, ha ottenuto risultati solidi nel 2024, grazie a rilevanti investimenti, una solida gestione degli asset e significative operazioni di mercato. Nonostante prezzi dell'energia inferiori, l'Ebit sottostante è tra i migliori nella storia di Statkraft. I ricavi operativi netti sono stati di 4,6 miliardi di euro nel 2024 rispetto ai 5,7 miliardi del 2023, mentre l'Ebit sottostante è sceso a 2,3 miliardi di euro (3,6 miliardi di euro), a causa del calo dei prezzi dell'energia. Nel 2024, il prezzo medio del sistema nel Nord Europa è sceso di 21 Euro/MWh, arrivando a 36 euro/MWh, mentre il prezzo medio spot tedesco (base) è sceso di 15 euro/MWh, arrivando a 80 Euro/MWh nello stesso periodo.
La produzione totale di energia di Statkraft è stata di 66,3 TWh (61,9 TWh) nel 2024. L'aumento del 7 per cento rispetto all'anno precedente è stato principalmente dovuto a nuovi impianti eolici in Brasile e Spagna e all'aumento della generazione delle centrali a gas in Germania. La produzione idroelettrica nei Paesi nordici è stata inferiore di 0,7 TWh rispetto al 2023.
L'Ebit riportato è stato di 2,1 miliardi di euro (4,2 miliardi di euro); gli elementi finanziari netti sono stati di -0,5 miliardi di Euro (-0,1 miliardi di Euro), compresi gli effetti valutari di -0,4 miliardi di Euro, principalmente a causa di un indebolimento della valuta norvegese. L'utile prima delle imposte è stato di 1,8 miliardi di euro nel 2024 (4,5 miliardi di euro), mentre l'utile netto è stato di 0,6 miliardi di euro (2,3 miliardi di euro). Il Consiglio di Amministrazione ha proposto un dividendo di 0,8 miliardi di euro per il 2024.
Teheran, 10 mar. (Adnkronos) - Esercitazioni navali annuali congiunte di Iran, Cina e Russia al via oggi nel Golfo di Oman. Le manovre nome in codice 'Security Belt-2025' si svolgono al largo del porto iraniano di Chabahar e sono le quinte esercitazioni congiunte condotta da Teheran, Pechino e Mosca dal 2019, a dimostrazione dei loro stretti legami militari.
Interrogato sulle manovre, Donald Trump ha detto di non essere "affatto" preoccupato per la dimostrazione di forza da parte dei tre avversari degli Stati Uniti. "Siamo più forti di tutti loro. Abbiamo più potere di tutti loro", ha detto a Fox News .
A Washington in realtà sono aumentate le preoccupazioni circa l’emergente partenariato strategico tra Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, che i legislatori statunitensi hanno descritto come un “asse dell’autoritarismo”, “asse degli autocrati” e “asse dei dittatori”. Il timore è che un'animosità condivisa verso gli Stati Uniti stia spingendo sempre più questi paesi a collaborare, amplificando la minaccia che ciascuno di loro, da solo, rappresenta per Washington o i suoi alleati, non solo in una regione, ma forse in più parti del mondo contemporaneamente.
Roma, 10 mar. (Adnkronos) - Si è conclusa con successo la partecipazione di Agn Energia a Key - The Energy Transition Expo 2025, l’evento di riferimento per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, tenutosi a Rimini dal 5 al 7 marzo. Con oltre 65 anni di esperienza nel settore energetico, Agn Energia ha portato alla fiera una visione della transizione energetica che coniuga innovazione e continuità, promuovendo un’integrazione equilibrata tra fonti tradizionali e rinnovabili, in un’ottica di neutralità tecnologica.
Lo stand Agn Energia si è trasformato in un vero e proprio hub di incontro e confronto per installatori, venditori e professionisti del settore. Con una struttura aperta, dotata di sale riunioni, schermi digitali e speciali biciclette per accumulare energia, lo spazio espositivo ha offerto ai visitatori un’esperienza interattiva tra informazione, networking e innovazione.
Agn Energia ha posto il fotovoltaico al centro della propria partecipazione, senza dimenticare il proprio ruolo storico nel settore dell’energia. Attiva nel Gpl dal 1958, l’azienda promuove un mix energetico bilanciato, per accompagnare famiglie e imprese verso una transizione sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.
“Key 2025 è stata per noi molto più di una fiera - dichiara Alessandro Sugo, direttore della divisione Energy&Efficiency di Agn Energia - Abbiamo creato uno spazio di dialogo e collaborazione, in cui il nostro knowhow, maturato con oltre 5.000 impianti fotovoltaici installati, si è incontrato con l’entusiasmo di chi condivide il nostro impegno per un modello energetico sempre più orientato alla sostenibilità. Abbiamo riscontrato grande interesse non solo per le soluzioni Imagn di cui il fotovoltaico fa parte, ma anche per il nostro approccio alla transizione energetica: un percorso di innovazione che valorizza la complementarità tra le diverse fonti disponibili e mette al centro le esigenze di famiglie, aziende e comunità”.
L’esperienza a Key 2025 ha confermato l’importanza di un modello basato sulla collaborazione, la formazione continua e l’innovazione. “Guardiamo al futuro con ottimismo - conclude Sugo - forti del risultato raggiunto nel 2024 con mille impianti fotovoltaici installati. La partecipazione e l’interesse riscontrati a Key 2025 ci confermano che siamo sulla strada giusta. Continueremo a investire in ricerca e sviluppo, a rafforzare le sinergie con i nostri partner e a promuovere una filiera energetica sempre più consapevole del suo ruolo nella transizione”.
Roma, 10 mar. (Adnkronos) - Si è conclusa con successo la partecipazione di Agn Energia a Key - The Energy Transition Expo 2025, l’evento di riferimento per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, tenutosi a Rimini dal 5 al 7 marzo. Con oltre 65 anni di esperienza nel settore energetico, Agn Energia ha portato alla fiera una visione della transizione energetica che coniuga innovazione e continuità, promuovendo un’integrazione equilibrata tra fonti tradizionali e rinnovabili, in un’ottica di neutralità tecnologica.
Lo stand Agn Energia si è trasformato in un vero e proprio hub di incontro e confronto per installatori, venditori e professionisti del settore. Con una struttura aperta, dotata di sale riunioni, schermi digitali e speciali biciclette per accumulare energia, lo spazio espositivo ha offerto ai visitatori un’esperienza interattiva tra informazione, networking e innovazione.
Agn Energia ha posto il fotovoltaico al centro della propria partecipazione, senza dimenticare il proprio ruolo storico nel settore dell’energia. Attiva nel Gpl dal 1958, l’azienda promuove un mix energetico bilanciato, per accompagnare famiglie e imprese verso una transizione sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.
“Key 2025 è stata per noi molto più di una fiera - dichiara Alessandro Sugo, direttore della divisione Energy&Efficiency di Agn Energia - Abbiamo creato uno spazio di dialogo e collaborazione, in cui il nostro knowhow, maturato con oltre 5.000 impianti fotovoltaici installati, si è incontrato con l’entusiasmo di chi condivide il nostro impegno per un modello energetico sempre più orientato alla sostenibilità. Abbiamo riscontrato grande interesse non solo per le soluzioni Imagn di cui il fotovoltaico fa parte, ma anche per il nostro approccio alla transizione energetica: un percorso di innovazione che valorizza la complementarità tra le diverse fonti disponibili e mette al centro le esigenze di famiglie, aziende e comunità”.
L’esperienza a Key 2025 ha confermato l’importanza di un modello basato sulla collaborazione, la formazione continua e l’innovazione. “Guardiamo al futuro con ottimismo - conclude Sugo - forti del risultato raggiunto nel 2024 con mille impianti fotovoltaici installati. La partecipazione e l’interesse riscontrati a Key 2025 ci confermano che siamo sulla strada giusta. Continueremo a investire in ricerca e sviluppo, a rafforzare le sinergie con i nostri partner e a promuovere una filiera energetica sempre più consapevole del suo ruolo nella transizione”.
Teheran, 10 mar. (Adnkronos/Afp) - Il ministero degli Esteri iraniano ha affermato che "nulla giustifica" le violenze contro le minoranze in Siria, compresi gli Alauiti, ai quali appartiene il deposto presidente Bashar al-Assad, alleato di lunga data di Teheran. "Niente giustifica gli attacchi contro alcune comunità alauite, cristiane, druse e altre minoranze, che hanno profondamente scioccato l'opinione pubblica sia nella regione che a livello internazionale", ha affermato il portavoce del ministro, Esmaïl Baghaï, durante una conferenza stampa.
Palermo, 10 mar. (Adnkronos) - Incidente mortale sulla Catania-Siracusa, in direzione della statale 114, al km 3,500, a Catania. La carreggiata è chiusa al traffico. Nell’impatto sono state coinvolte tre autovetture e due mezzi pesanti. Sul posto sono intervenute le squadre Anas e delle Forze dell’Ordine per la gestione della viabilità, al fine di consentire il ripristino della normale viabilità nel più breve tempo possibile.
Tel Aviv, 10 mar. (Adnkronos) - La polizia israeliana ha reso noto che due palestinesi della città di Nablus, in Cisgiordania, sono stati arrestati perché sospettati di aver ricevuto fondi da Hamas per finanziare attività terroristiche Gli arresti sono stati effettuati il mese scorso grazie alla collaborazione con lo Shin Bert, hanno aggiunto le forze dell'ordine.