Viste le recenti esternazioni del “lenzuolatore”, occorre ahimè ritornare su un argomento già trattato anche qui varie volte e che pensavo archiviato. Ormai siamo rimasti in pochi, prevalentemente architetti, storici dell’arte, anche su posizioni di sinistra estrema, a difendere a spada tratta un patrimonio culturale di Arte e di Leggi a sua tutela, coeve del Ventennio.

Ricordo belle mostre a Roma, sulle nuove città e sull’architettura coloniale, organizzate da Soprintendenti, sulla cui fede di sinistra non vi era alcun dubbio. L‘ignoranza, nel senso etimologico del termine, consente viceversa a molti di infierire contro qualsiasi segnale che possa ricondurre a quel periodo. Per fortuna questi “ignoranti”, sempre nel senso etimologico del termine, non conoscono la localizzazione di tutte queste opere, altrimenti la furia iconoclasta dal verbale potrebbe arrivare al fattuale.

Noi architetti, ma anche gli avvocati in un altro senso, ogni giorno ci confrontiamo con Leggi risalenti a quel periodo. Iniziando dal RD 2537/25 che privilegia la figura dell’architetto rispetto a quella dell’ingegnere nella progettazione di opere pubbliche vincolate ex L. 1089/39, i cui principi sono stati assorbiti interamente dalla L. 42/2004. Per non parlare della tutela ambientale assicurata dalla Legge 1497/39 e della creazione dei Parchi Naturali e Regionali, cito ad esempio il Parco di Portofino istituito nel ’35, ricordato qui da me il 21 dicembre 2021.

Non di meno in campo urbanistico con la L. 1150/44, che pose per prima in Europa le basi ad una programmazione urbanistica ed edilizia del territorio. Nacque così L’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) sorto 90 anni fa, proprio come il palazzo sede del Mise progettato da Piacentini, non certamente il mio architetto razionalista preferito, inaugurato dallo stesso Mussolini, che fu anche ministro con al Lavoro e Corporazioni.

Come ovviamente in tutti gli edifici istituzionali, ci sono da sempre le foto in ordine cronologico di tutti coloro che hanno avuto un ruolo di responsabilità ma solo ora scoperte ed esecrate dagli “ignoranti”, sempre in senso etimologico.

Senza che mi dilunghi nelle descrizioni sulla storia e qualità artistica del manufatto, basta che gli “ignoranti” vadano sul sito del Mise (Ministero dello Sviluppo Economico), dove alcuni mesi fa è stata creata la pagina trionfalistica su Palazzo Piacentini. Il 30 novembre culmineranno con altre mostre e cerimonie già programmate un anno fa – governo Draghi, ministro Franceschini – le celebrazioni di questo Palazzo, dove mi risulta ci siano sempre state le foto di tutti i ministri che l’hanno abitato.

Non solo il 12 ottobre Giancarlo Giorgetti ha visitato e ammirato l’edificio nel corso della presentazione del libro Palazzo Piacentini 1932 – 2022, altresì dichiarando: “Questo palazzo austero e maestoso, trasmette l’idea di una Cattedrale laica del Lavoro alle prese con un mondo in piena evoluzione” (sempre dal sito dal Mise). Occorre anche ricordare che il 22 febbraio scorso – governo Draghi – si aprirono le celebrazioni con la mostra “Italia Geniale” portata anche a Dubai, come “esempio del Genio Italico”.

A rivedere i filmati dell’Istituto Luce relativi all’inaugurazione dello stesso, non colgo molte differenze; ma sapranno i vari Bersani e Giorgetti chi volle e fece progettare questo esempio di modernità e “inno del genio italiano”? (sempre dal sito Mise).

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