Nel corso dell'accorata intervista, tra dolorosi ricordi, riscattati dalla gioia della maternità, e una fiduciosa speranza per le sfide che attendono il nuovo governo, la 92enne Segre ha parlato anche del suo rapporto con Chiara Ferragni e della sua passione per i Maneskin
“È nell’oblio della nostra storia che passa il messaggio dell’indifferenza”. Sono parole di Liliana Segre che, a 100 anni dalla marcia su Roma, ha portato la sua testimonianza di sopravvissuta all’Olocausto nello studio di Fabio Fazio. Ospite di Che tempo che fa nella puntata andata in onda domenica 23 ottobre, la senatrice a vita ha analizzato l’attuale situazione politica nazionale e internazionale, esprimendo lo sconforto per il timore che “la Shoah sarà una riga nel libri di storia e poi neanche quella”. Non solo. Nel corso dell’accorata intervista, tra dolorosi ricordi, riscattati dalla gioia della maternità, e una fiduciosa speranza per le sfide che attendono il nuovo governo, la 92enne Segre ha parlato anche del suo rapporto con Chiara Ferragni, l’imprenditrice digitale idolo dei giovanissimi che quest’estate ha avuto modo di conoscere personalmente. “Seppur abituata a un successo continuo da sempre, è stata molto umile. Io ho nipoti solo maschi, ma è stata una nipote affettuosa”, ha confidato la senatrice a vita che qualche mese fa aveva invitato proprio Chiara Ferragni a visitare il museo dell’Olocausto di Milano e impegnarsi per tramandare ai giovani la memoria degli orrori della Shoah. Quindi ha detto la sua anche sui Maneskin, la band del momento: “I Maneskin sono ragazzi in gamba, mi piace la loro musica. Non ho capito bene quel ‘Zitti e buoni’ il titolo. Mi interessa, vorrei approfondire“, ha concluso Liliana Segre.